La splendida cornice del golfo di Napoli con in primissimo piano Castel dell’ovo non hanno di certo sminuito l’importanza del XXXIV Congresso europeo di Linfologia che dal 25 al 27 giugno si è tenuto presso l’Hotel Continental. Le aspettative? Tante!
Come osservatore speciale di “Soslinfedema” ho registrato aspetti diversi che credo meritano l’attenzione di quanti sono legati all’associazione. Da un punto di vista scientifico, a dire il vero, poche le novità (purtroppo, in medicina, il progresso non sempre coincide con le aspettative dei pazienti).
Discrete prospettive per il futuro offrono alcune tecniche chirurgiche sulla cui attendibilità, a parer mio, è un po’ troppo prematuro esprimere giudizi.
Anche sul piano della riabilitazione le varie tecniche, i materiali usati per i bendaggi e quant’altro hanno subito un restailing che certamente aiuta tanto, ma siamo ancora lontani da una soluzione definitiva.
Detto questo sembrerebbe che il congresso sia servito solo per mettere a tavola la solita ”pappa cotta e ricotta”. Al contrario!
Con enorme piacere dobbiamo evidenziare alcuni progressi fatti in italia sul fronte dell’assistenza. A dire il vero ben poco ma senza ombra di dubbio quel poco è di eccellenza. Il prof. Michelini con la sua equipe sono riusciti (immagino con enormi sacrifici) ad organizzare l’unica struttura pubblica di riferimento in italia per pazienti affetti da Linfedema. I lavori presentati hanno destato notevole interesse sia per i contenuti che per i risultati avuti.
Possiamo affermare, in questo caso, che più che la scienza, in italia ha prevalso l’uomo che con professionalità, competenza, umanità e dedizione. E’ riuscito a colmare quel gap che esiste tra noi e le famose scuole tedesche, belghe, americane ecc. Noi di Soslinfedema siamo orgogliosi di essere rappresentati da tali persone.
Purtroppo il taglio del congresso non consentiva di trattare altri aspetti di carattere nazionale legati all’assistenza e alla gestione dei pazienti affetti da tale patologia. In questo campo aspettiamo, da tempo, un giusto riconoscimento che consenta da una parte la diffusione di altri 10-100-1000 centri, come quelli diretti dal prof. Michelini, su tutta la penisola e dall’altra l’affermazione dei diritti che, ancora oggi, da noi sono negati al contrario di quanto avviene e già da molto tempo in altri paesi europei, ma questo è un altro problema su cui stiamo vigilando….!