Il 21 e 22 Settembre si è svolto a Praga il 44° Congresso della Società Europea di Linfologia.
I temi trattati hanno esaminato molti degli aspetti diagnostici e terapeutici che interessano i pazienti con Linfedema e Lipedema. Particolarmente partecipate sono state le sessioni sugli ‘argomenti non sufficientemente discussi finora’, quella sul Lipedema, quella sugli aspetti psico-sociali, in cui è intervenuta anche Catherine Seo, quella chirurgica e quella sul trattamento dell’edema genitale.
Le novità in ambito genetico consistono nell’interesse che ha lo studio dei familiari nella scoperta dei nuovi geni (sempre più frequente l’evenienza di nuove mutazioni!) che, per essere considerati responsabili della malattia debbono essere necessariamente trovati mutati anche in qualche familiare. Quando ciò accade e l’esame linfoscintigrafico eseguito sul familiare positivo dimostra segni chiari di difficoltà di trasporto linfatico, si ottengono due risultati: la conferma del potere patogenetico della mutazione e la necessità di una prevenzione di vita per il familiare potenzialmente a rischio (almeno mediante norme di vita atte ad evitare fattori scatenanti).
Nella stessa sessione particolarmente interessante è stato il dibattito sugli edemi degli arti inferiori nell’anziano che frequentemente vengono mal inquadrati sia dal medico di medicina generale che da vari specialisti. Si è ricordato come frequentemente i cardiologi considerano la cosiddetta funzione sistolica (capacità contrattile del cuore, cioè capacità di sospingere i fluidi verso la periferia) che molto spesso è normale (la cosiddetta Frazione di eiezione – FE – che all’ecocardioDoppler appare nei limiti), ma sottovalutano una possibile disfunzione diastolica (frequente sopra i 65 anni di età, specialmente nella donna) che è, viceversa, espressione di incapacità di riempimento delle camere cardiache; se ridotta (ed è il dosaggio del PRO-BNP con semplice prelievo ematico che ci testimonia questa condizione) questa è responsabile degli edemi periferici. In questi casi la terapia fisica è controindicata; va privilegiata la terapia diuretica e, quando il paziente si ri-bilancia debbono essere indossati i gambaletti elastici dal mattino alla sera.
Nella sessione sul Lipedema sono emersi i già noti problemi delle difficoltà comuni nell’inquadramento diagnostico e dell’approccio terapeutico. Catherine Seo ha sottolineato lo stato di profonda frustrazione delle pazienti che al malessere fisico continuano ad aggiungere l’estrema limitazione dei risultati terapeutici, molti dei quali sono ancora da verificare.
Si è sottolineata anche la concomitanza, frequente in queste pazienti, di disturbi tiroidei (Tipo Tiroidite di Hashimoto), di disturbi del metabolismo glicidica (tendenza al diabete o all’insulino-resistenza) e problemi legati al ciclo mestruale coinvolgenti gli equilibri ormonali femminili (tutti aspetti da indagare in questi tipi di pazienti).
Nella sessione chirurgica si sono alternate le varie proposte con ‘frecciate’ reciproche tra i sostenitori delle tecniche microchirurgiche o del trapianto linfonodale da un lato, e quelli della Liposuzione dall’altro. Lo scrivente ha presentato un lavoro (che, peraltro è stato anche premiato) sul valore e limiti della chirurgia nei linfedemi primari e secondari; abbiamo raccolto dati e testimonianze di risultati clinici alternanti: in alcuni buoni risultati (soprattutto nelle forme secondarie) sia dal punto di vista della riduzione del volume e consistenza degli arti che della riduzione degli episodi linfangitici; in altri casi con risultato pressoché nullo; in altri ancora (in cui si era in partenza sbagliata l’indicazione chirurgica, come ad esempio in una linfangite inguinale o in un Lipedema puro) in cui si è assistito, addirittura, ad un peggioramento ‘iatrogeno’ del quadro clinico complessivo.
La conclusione che si è tratta, dopo il contributo in discussione di vari ‘opinion leader’ è che i casi candidati alla chirurgia debbono essere più attentamente selezionati ed inquadrati onde evitare di sottoporli ad interventi (con anestesie generali o locali) che possano esitare in possibili insuccessi terapeutici.
Durante il Congresso è stato anche conferito (dal presidente del Congresso Martin Wald) un premio onorifico per essersi particolarmente distinto a livello nazionale nello studio della Linfologia ad Oldrich Eliska.
Gli edemi dei genitali esterni, di difficile gestione sia nel maschio che nella femmina, trovano ugualmente impegnati sui due fronti il chirurgo (con interventi di riduzione demolitiva dei tessuti e ricostruzione plastica) ed il fisioterapista, proteso verso il trattamento manuale, bendaggi coesivi di indubbia efficacia fino alla progettazione di indumenti elastici definitivi (tipo condom per l’edema del pene, con gli indumenti elastici che normalmente si usano per i monconi dell’amputato per gli edemi scrotali).
Molto partecipato, come sempre, grazie anche ad una massiccia presenza dei componenti della Società Ceca di Linfologia che, per l’occasione, ha unito i programmi con un servizio continuo di traduzione simultanea(oltre 400 partecipanti). Appuntamento per il prossimo incontro a Maggio 2019, a Brussel, organizzato da collega belga Pierre Bourgeois.
Dr. Sandro Michelini
Praga 22 Settembre 2018