Corso teorico-pratico di RIABILITAZIONE VASCOLARE 2016

1

Roma

12-13-14 Febbraio 2016
26-27-28  Febbraio 2016

DocentiDott. Sandro Michelini, Dott. M. Cardone, Ft A. Failla, Ft G. Moneta. Ft L. Michelotti

Responsabile scientificoDott. Sandro Michelini

Finalità: il corso si prefigge di far apprendere le principali tecniche manuali e meccaniche di drenaggio flebo-linfatico nelle patologie da stasi vascolare periferica che provocano disabilità complesse. Fornisce inoltre nozioni teorico-pratiche sulla gestione dei pazienti con arteriopatia periferica e con sindrome dell’egresso toracico.

Maggiori informazioni ed iscrizioni sul sito dell’AITV associazione organizzatrice

Incontro al Ministero della Delegazione di SOSLinfedema

0

il report del nostro Presidente:

L’incontro  odierno indetto dall’on Sofia Amoddio presso al Camera dei deputati ha potuto contare sulla partecipazione delle ‘on. Vittoria D’incecco,, on. Maria Amato, on Maria Antezza. Hanno partecipato le delegate regione lazio dell’associazione Sos Linfedema Onlus Nunzia Tramparulo Tiziana Di Vito e il prof. Sandro Michelini nella duplice veste di presidente dell’ITA.L.F onlus e direttore scientifico della Sos Linfedema Onlus. Da Genova è appositamente intervenuta su nostro invito l’avv. Maria Montemagno professionista particolarmente specializzato in questioni legali legate alla sanità e che ha pieno mandato da parte di Sos Linfedema onlus e di ITALF onlus per avviare le pratiche legali necessarie contro il Ministero della Salute e i vari assessorati regionali alla salute. C’è da dire che mai come ogggi la nostra patologia ha potuto contare di cotanta attenzione istituzionale come dire che non ci sentiamo più soli. Durante l’incontro è stato contattato il sottosegretario alla salute on Vito De Filippo con il quale si sta concordando un incontro a breve con lo stesso identico tavolo odierno per fare il punto sul linfedema.
( nella foto da sin. on Vittoria D’Incecco, Tiziana Di Vito, on. Maria Amato, prof. Sandro Michelini, Nunzia Tramparulo, on Sofia Amoddio avv. Maria Montemagno, on. Maria Antezza).

ministero

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO RISERVATA AI PAZIENTI DI LINFEDEMA E LIPEDEMA DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA  E PIU’ AMPIAMENTE DELLA SICILIA.

0
Come preannunciato,  da qualche tempo avevamo sollecitato le istituzioni sanitarie pubbliche ad attivare un ambulatorio per la diagnosi e cura del linfedema e del lipedema. Lo stesso appello è stato rivolto ad una società di servizi sanitari privati che si è messa subito a disposizione e sta adoperandosi per aprire al più presto un ambulatorio per diagnosi e terapie dedicate a linfedema e lipedema. Si procederà per gradi iniziando con le visite mediche che saranno effettuate dal dr. Alfredo Leone angiologo linfologo che dirigerà il presidio e che comincerà ad essere presente presso il Poliambulatorio La Pira di Via San Simeone 4 alle spalle di Piazza San Giovanni tel 0931441887 da MARTEDI 13 OTTOBRE. Chi fosse interessato può già prenotare la visita al numero anzidetto… L’attività dell’ambulatorio sarà progressivamente implementata da esperti fisioterapisti esperti in materia e da altri medici specialisti del Network  Italian Lymphoedema Framework che periodicamente si avvicenderanno per dare il meglio di questa branca specialistica ai pazienti dell’Isola. Sempre collegata all’attività del presidio ambulatoriale specialistico si sta organizzando una giornata di formazione e informazione per linfedema e patologie correlate che si terrà proprio a Siracusa dedicata a medici di base ed ospedalieri nonché a fisioterapisti con l’intervento di alcuni tra i maggiori esperti nazionali in materia.
Sicilia

l’Associazione MAGI al Dottorato in Genetica Oncologia Medicina Clinica

0

Mercoledì 30 Settembre 2015 il dr. Matteo Bertelli,  presidente di MAGI Euregio, ha partecipato in veste di docente alla giornata del Dottorato “Genomec” – Genetica oncologia medicina clinica coordinato dalla Prof.sa Renieri di Siena.
MAGI è l’unica struttura privata ad avere aderito ad un dottorato pubblico inserendo anche un docente.
La presentazione del lavoro di ricerca sulla genetica delle malformazioni vascolari della Dr.ssa Pinto realizzata in collaborazione con MAGI è stata molto apprezzata.

12063300_1012927328758475_7511239925560632150_n-1

12049459_1012927365425138_295697978319752838_n

Report 25° Congresso International Society of Lymphology. 7-11 Settembre 2015.

0

Foto-San-FranciscoUn Congresso particolare e molto partecipato quello di San Francisco, in coincidenza del 50° anniversario della Fondazione della Società scientifica Internazionale. Infatti, nella sessione inaugurale la Segretaria generale della società, la statunitense Marylis Witte, ha ricordato tutti i Presidenti che si sono succeduti fino a quello attuale e, ciascuno dei presenti (ovviamente i viventi) hanno espresso il loro giudizio sulla loro esperienza e sui cardini su cui l’attività societaria si è fondata nel periodo trascorso. La prima sessione si è conclusa con l’affermazione/invito/sprone della Witte, nei confronti delle generazioni future, a continuare a camminare ‘sulle spalle’ dei ‘Giganti’ che hanno fatto la storia societaria stessa fino a questo momento.

2015_website_banner_BIG.239173332

La seconda sessione ha interessato gli aspetti di genetica e biologia molecolare. Con la moderazione dello scrivente e dell’americano Erickson vi hanno partecipato insigni esperti mondiali, quali Hennekam (lo scopritore della sindrome linfo-displastica (che coinvolge oltre agli arti anche i vasi chiliferi intestinali e polmonari) che da lui prende il nome, Vikkula che ha parlato delle mutazioni genetiche familiari indotte dai geni VEGFR3 e KIF11, Keeley che ha parlato del linfedema nella sindrome di Turner e lo scrivente che ha fatto un quadro generale, sulla base delle esperienze del gruppo di studio italiano, delle attuali conoscenze globali di genetica nel linfedema. In particolare sono emerse due constatazioni che hanno molto colpito l’auditorio (frutto di ampia discussione): 1) le forme germinali sporadiche (quelle in cui la mutazione viene riscontrata nel sangue di individui affetti da linfedema ma che non presentano una familiarità della malattia, per cui la mutazione stessa è avvenuta subito dopo l’incontro dei due gameti, maschile e femminile, ma prima delle prime replicazioni cellulari) hanno il 50% di probabilità di divenire ‘familiari’, cioè di essere trasmesse ai discendenti (a differenza di quanto si riteneva fino a questo momento); ciò significa che le forme di linfedema primario sono in aumento nella popolazione mondiale. 2) in un caso tra quelli da noi studiati, avendo riscontrato una mutazione genetica del gene CCBE1 nel suo sangue (non sufficiente da sola a determinare la malattia), trovata anche nel tessuto affetto, si è proceduto allo studio, mediante biopsia, anche del tessuto stesso e ciò ha rivelato la presenza di una mutazione del gene FOXC2 presente solo nelle cellule del tessuto linfedematoso e non nel sangue; in questi casi la mutazione non viene trasmessa ai discendenti e non può divenire familiare essendo ‘sporadica-somatica e non germinale). In un futuro occorrerà incrementare questo tipo di studio anche per comprendere meglio la ‘negatività’ del test eseguito nel sangue di molti soggetti sintomatici ‘sporadici’ e ‘non familiari’ che, se analoghi al test descritto, non trasmetteranno mai la malattia alle generazioni future. Tutti i presenti si sono mostrati molto interessati a seguire questa linea di studio ed attendono la pubblicazione delle nostre ricerche.

Un altro interessante intervento è stato fatto dal Premio Nobel Francoise Barré-Sinoussi che ha tenuto una Lettura sullo stato dell’arte dell’infezione da HIV, evidenziando che in molti casi si stanno ottenendo ottimi risultati sull’arresto (sequestrazione) della replicazione del virus con conseguente blocco dell’evoluzione della malattia (AIDS).

Si sono poi succeduti nelle presentazioni Campisi, Boccardo, Brorson, Papendieck, Olszewski, Masia e Yamamoto che hanno evidenziato i progressi, ciascuno con la propria tecnica, che l’apporto della chirurgia fornisce nell’approccio terapeutico globale alla patologia. Tutti hanno, altresì, sottolineato l’importanza dell’approccio combinato nella gestione di una patologia che va gestita per tutta la vita del paziente.

Per la sessione dell’IMAGING la cinese Ningfei Liu ha ribadito l’importanza della Linfangiorisonanza magnetica (ancora poco e male praticata nel nostro paese) per la definizione dei singoli quadri clinici. Molti autori (tra cui Yamamoto e Belgrado) hanno ribadito il ruolo sempre più crescente che sta assumendo la videoscopia dopo iniezione sottocutanea di verde indocianina, per la definizione del decorso dei grandi collettori linfatici dei singoli distretti e degli stop al deflusso linfatico stesso.

Un gruppo di studio americano ha quindi enfatizzato l’attualità del trattamento fisico decongestivo, abbinato ai rimedi ‘botanici’ (alfa e gamma benzopironi), sottolineando la epatotossicità delle cumarine ai dosaggi terapeutici. Ricordando un articolo apparso nel 1999 su ‘New England Journal’ lo scrivente ha sottolineato che la cumarina con effetto epatotossico è quella sintetica e, che in Europa, da almeno quindici anni, viene impiegata la cumarina naturale che, ai comuni dosaggi terapeutici, non ha assolutamente dimostrato epatotossicità.

Leon Stanley (uno dei tre co-presidenti del Congresso, assieme a Marylis Witte ed a Saskia Thiadens), di San Francisco, ha quindi parlato della capacità di metastasi di alcuni tumori (melanoma in primis) attraverso il sistema linfatico; un rischio ma anche una potenzialità visto che il transito obbligato attraverso le stazioni linfonodali ed il conseguente incontro con i Linfociti T dell’organismo da parte delle cellule tumorali potrebbe anche (come per fortuna avviene in molti casi) determinarne la neutralizzazione. Anche per questo aspetto molto dipende dalle capacità immuno-competenti specifiche di ciascun organismo.

Nella sessione ‘Sviluppo del sistema linfatico e patologie pediatriche’ Papendieck ed altri hanno sottolineato come il sovrappeso in età pediatrica contribuisca all’instaurarsi di insufficienza linfatica. Un tema, questo, ripreso da altri autori per descrivere le problematiche legate al sovrappeso in età adulta. La resistenza all’insulina endogena, infatti, correlata ad elevati dosaggi serici della stessa ed a variazioni di concentrazione della leptina, favoriscono la stasi linfatica e l’insorgenza anche del Lipedema. Su quest’ultimo argomento è capitato allo scrivente di moderare (tra le altre) una specifica sessione dedicata. I concetti espressi dai vari relatori hanno solo confermato, tuttavia, le principali nozioni che si conoscono sull’argomento: familiarità, insorgenza esclusiva nel sesso femminile ed all’età puberale, scarsa risposta ai trattamenti fisici ed ai principi dietetici e di norme di vita. Il tedesco Stulz ha anche enfatizzato il dato della maggior incidenza di ‘depressione fino ai tentativi di suicidio’ tra le pazienti portatrici di questa affezione (forse esasperando un po’ il tema!). Ad una mia specifica domanda rivolta a tutti i relatori sugli indirizzi terapeutici (con riferimento alla radiofrequenza, alle onde d’urto radiali ed alla mesoterapia, si è accennato all’energia vibratoria ed un gruppo americano ha citato un testo, in vendita ‘on line’ sul sito:http://www.lymphnotes.com/pub.php/id/20/ (ed è anche in offerta in questo periodo con l’Offer code: WCOL15), dal titolo ‘Living well with Lymphoedema’, nel quale ci sarebbero risposte a tutte le domande che si pongono sul tema sia i pazienti che gli operatori sanitari, principi dietetici inclusi).

Due sessioni sono state dedicate alla Formazione ed Educazione. A queste hanno partecipato, in particolare, esponenti dell’ILF (International Lymphoedema Framework), tra cui Piller e Keeley, e la presidente dell’American Lymphoedema Framework, Amer. Una proposta interessante ha riguardato la Formazione degli operatori. E’ stato proposto un questionario (che dovremmo utilizzare, magari rivisto, anche noi) per definire le capacità dei singoli operatori sanitari che operano sul territorio; in particolare, le principali domande poste sono: 1) da quanto tempo esercita nel settore specifico della linfologia? 2) Quanti pazienti ha visitato/trattato negli ultimi dodici mesi? 3) A quanti Congressi/Corsi di aggiornamento in Linfologia ha partecipato negli ultimi dodici mesi? 4) Quali articoli scientifici ha letto sull’argomento, di particolare interesse negli ultimi dodici mesi in Letteratura? 5) Che opinione ha di questi articoli?

Uno spazio è stato anche dedicato all’aggiornamento del ‘Consensus Document’ della Società; in particolare sono state accolte le seguenti proposte: 1) inserimento di una raccomandazione sulla presa in carico dei pazienti in funzione del singolo caso clinico, con possibilità di trattamento in regime ambulatoriale, di Dh e, quando necessario (Fragilità sociale, in trasportabilità o necessità di monitoraggio medico nelle 24 ore), in regime di degenza. 2) Tra le indagini diagnostiche è stato raccomandato anche l’impiego della videoscopia dopo inoculazione di verde indo cianina. 3) E’ auspicabile che si inizi ad utilizzare, anche in questo settore della patologia vascolare la Telemedicina.

Il Congresso si è aperto con una sessione retrospettiva sulle attività societarie dei 50 anni passati; si è chiuso con una sessione proiettata verso il futuro delle attività societarie stesse, in cui si è lasciata libertà di intervento ai singoli partecipanti. Personalmente, oltre a ricordare che il prossimo mese mi recherò in Algeria per presentare una relazione sul linfedema primario e secondario al Congresso della Società Algerina di Patologia vascolare (molto interessata a sviluppare anche questa branca della patologia vascolare: una porta che si apre verso l’Africa, finora un ‘tabù’ per la maggior parte delle società scientifiche internazionali), ho sottolineato che ancora oggi milioni e milioni di persone attendono le giuste risposte ai loro bisogni di salute, da parte dei rispettivi sistemi sanitari pubblici o privati; finora nella maggior parte dei casi questo non avviene (sono in attesa di ricevere, a questo proposito, un’ampia descrizione dei diritti di salute del paziente con linfedema che risiede in Germania da parte del collega Stulz che ha presentato un bel lavoro dal titolo provocatorio: ‘può un paziente con linfedema ricoverato in degenza ottenere dal ricovero stesso un miglioramento sostanziale della sua abilità fisica e qualità della vita?’). Noi, come Società scientifica internazionale, abbiamo il dovere di intervenire ai massimi livelli per migliorare questa situazione e lo possiamo fare con uno strumento, il Consensus Document, che dobbiamo particolarmente ‘curare’ e ‘diffondere’ in questo senso, quanto più possibile.

Il Congresso si è chiuso con l’Assemblea Generale della Società che, nelle votazioni, ha espresso, peraltro, con consenso unanime, la mia personale prossima Presidenza. Una soddisfazione che deve essere di tutti coloro che nel nostro Paese si stanno battendo per i diritti di questi malati, ai quali ho personalmente dedicato il titolo stesso con la convinzione di profondere ancor più energie, ed ai massimi livelli, nell’ottica della ricerca costante delle migliori soluzioni ai tanti problemi per i quali i pazienti, giustamente, attendono adeguate risposte.

L’International Society of Lymphology ha anche dedicato un sito WEB per tutte le risposte, anche pratiche, che un ‘interessato ai lavori’ (medico, fisioterapista, infermiere, paziente ed altro) si pone quotidianamente; il sito è: http://question.curiosityforall.org/Lymph * (N.d.R. il link sarà attivo a breve)

Dr. Sandro Michelini
Elect President of International Society of Lymphology
San Francisco 12 Settembre 2015

 

Auguri al prof. Michelini

0
prof. Sandro Michelini

Pochi minuti addietro a San Francisco è stato nominato Presidente della Società Mondiale di Linfologia, con consenso unanime e sostenuto anche dagli americani il prof Sandro Michelini, nostro Presidente scientifico.

Come ci ha subito comunicato per messaggio: “si tratta di un successo per tutto il nostro lavoro di squadra”.

Al prof. Michelini i complimenti più vivi, il nostro affetto e l’augurio di un lavoro sempre più proficuo per il bene dei nostri ammalati.

 

Report di Irma Carcò sulla conferenza in Assago del Dr. Domenico Corda tenutasi il 4 luglio 2015

0

CordaCon enorme piacere ho avuto l’opportunità di assistere alla conferenza del Dr. Domenico Corda svoltasi in data 04/07/2015 in Assago, dal titolo“Flebolinfedema, linfedema e riabilitazione: un progetto individuale dalla diagnosi al tutore elastocontenitivo” e colgo l’occasione per testimoniare l’importanza del congresso, specie per noi malati di linfedema, perchè utile al fine di comprendere nel dettaglio le dinamiche della malattia dagli albori, nonché la sua evoluzione, per poi concludere sui trattamenti curativi idonei al mantenimento salutare della malattia.

Decisamente interessante è stato l’incipit del congresso, un vero e proprio “ viaggio” introspettivo nel corpo umano, in particolare l’analisi dell’anatomia del sistema linfatico e quindi, rispondendo ad uno dei quesiti fondamentali per la diagnosi della malattia: cosa sta alla base di tutto? Cos’è la linfa?
Uno studio dettagliato, riportato con l’ausilio di video-immagini tridimensionali che permettevano con chiarezza di comprendere il contenuto del discorso apparentemente solo tecnico.

All’origine è stato spiegato il cosiddetto “liquido interstiziale”, ovverosia una soluzione acquosa tra le cellule e i capillari costituita da sostanze provenienti dal sangue cui si aggiungono sostanze prodotte dalle cellule. Alcune di queste sostanze, come le proteine, vengono drenate nei vasi linfatici con la linfa che risulta composta dall’80% di acqua.
La linfa inoltre, non è dotata di un cuore pulsante per il trasporto, bensì di “piccoli cuori”, chiamati linfangioni, che contraendosi pompano la linfa sempre in una sola direzione grazie alle loro valvole unidirezionali, consentendone quindi il raggiungimento dei linfonodi , piccole ghiandole che hanno la funzione di ripulire la linfa da batteri e corpi estranei prima che la stessa linfa possa rimettersi in circolo nel sistema venoso.
Nello stadio di “purificazione” e studio della linfa svolto nei linfonodi, rivestono un ruolo centrale i linfociti , cellule che rappresentano il cervello delle difese immunitarie e che vengono attivate nei linfonodi e trasportate dai vasi linfatici fino al sangue.
E già per il trasporto linfatico possono aversi alcune anomalie: un esempio è dato dalle possibili infiammazioni a carico dei linfonodi dovute ad eventuali attacchi batterici oppure ai traumi del sistema linfatico. Il linfonodo indebolito rallenta il drenaggio linfatico fino a determinare stasi linfatica. In questo caso, la formazione dell’edema è da associarsi ad un ostruzione linfatica, pertanto, il liquido interstiziale non riesce ad essere drenato nei vasi linfatici stazionando in eccesso sul tessuto, ciò genera il linfedema.
Ma l’edema può scaturire anche a seguito di ostruzioni venose, una alterazione del flusso venoso può incrementare quello linfatico, e qualora il carico linfatico (CL) supera la capacità di trasporto massimale (CTMax) della linfa si manifesta il flebolinfedema, ad esempio per una eventuale trombosi venosa.
Successivamente alla descrizione anatomica e alla fisiopatologia del sistema linfatico, è stato chiarito il rapporto tra linfedema e lipedema, per comprendere con quali differenze si manifestano le due malattie, spesso confuse tra loro. Se da una parte il linfedema, pur bilaterale, generalmente è asimmetrico, con presenza di Stemmer e fovea ,positivi, dall’altra il lipedema si presenta quasi sempre simmetrico con assenza dei segni di Stemmer e della fovea.

Si stimano 300 milioni di casi nel mondo di linfedema; nel 2002 in Germania sono stati riscontrati 4 milioni di casi tra linfedemi e lipedemi. Per affrontare tale problema l’International Society of Lymphology ha stilato nel consensum document due fasi di trattamento terapeutico da poter effettuare per affrontare la malattia. Si tratta della “fisioterapia decongestiva combinata” che consiste in una prima fase (CDP1) nella cura della cute, in un leggero massaggio manuale e in un programma di esercizi in genere eseguiti in associazione con un bendaggio compressivo multistrato. Segue una seconda fase (CDP2) che ha come obiettivo l’ottimizzazione e la conservazione dei risultati ottenuti con la fase 1.

Parlando proprio di trattamento decongestivo, è stato sorprendente notare attraverso le immagini-testimonianze di pazienti dello stesso Dr. Corda casi di elefantiasi, alcune con presenza di ulcere, che a seguito dell’uso costante ed esclusivo del bendaggio compressivo multistrato accompagnato eventualmente dal drenaggio linfatico manuale, ha riportato alla luce una condizione quasi di “normalità” dell’arto, tale da consentire al paziente di svolgere le normali attività motorie quotidiane.
Da questi casi drammatici risulta evidente la complessità della malattia che troppo spesso viene sottovalutata.
Mi ha colpito particolarmente un riferimento che lo stesso Dr. Corda ha fatto citando una massima di R. Cluzan “il linfedema genera nel tempo una disabilità crescente e rappresenta sicuramente un’urgenza, almeno fisioterapica”.

L’ultima sessione del congresso è stata dedicata alla cura delle calze terapeutiche e alla fine di una intensa spiegazione, sull’uso e la scelta della calza, è stato determinante l’intervento della Dott.ssa Elisa Contini.
Il tutore elastocontenitivo rappresenta l’unico supporto medico in grado di poter garantire un mantenimento dell’arto decongestionato. Tuttavia al fine di una buona riuscita è necessario apportare alcuni accorgimenti che sono rivolti innanzitutto al medico, nelle sue vesti da magister in materia e guida all’assistito, che deve infatti istruire il suo paziente nella giusta cura del tutore elastocontenitivo.

Per prima cosa è necessario comprendere la differenza della trama del tutore che può essere circolare (indicata principalmente per il trattamento di malattie venose in quanto si tratta di un tessuto morbido) o piatta che, al tatto forte e robusta, in realtà permette una maggiore traspirazione rispetto alla sua concorrente trama circolare. Ed è proprio per la sua consistenza particolare, che la trama piatta viene consigliata per la cura di linfedemi e lipedemi. La ratio è chiaramente evidente in quanto si tratta di un tutore elastocontenitivo più resistente rispetto al tutore compressivo circolare e che, quindi, esercita una contenzione costante sull’arto. Tale tutore viene adattato precisamente alle dimensioni della parte del corpo da trattare e, quindi, viene prodotto su misura, caratterizzandosi per la sua perfetta aderenza e contenzione.

È noto a tutti che quando si tratta di malattie linfatiche si fa riferimento a casi di grave entità che se non ben curati possono solo degenerare. Il linfedema, infatti, è una malattia che può anche essere grave, degenerativa e invalidante, e benché il sistema linfatico sia un apparato tra i più importanti del nostro corpo, in quanto rappresenta il nostro sistema immunitario, è poca la ricerca scientifica dedicata a questo settore.
Congressi, come il suddetto a cui ho assistito, diventano fondamentali al fine di confrontarsi e soprattutto trasmettere ad altri medici informazioni utili per un ulteriore istruzione in merito alla malattia.
Da paziente e da malata di linfedema ritengo importante che vi sia questa collaborazione tra medici, generata dall’amore per la scienza, la ricerca e il successo. Perché è a questo successo che ogni malato auspica.

Fiducia, pazienza e costanza: sono le tre variabili necessarie per affrontare con la giusta caparbietà questa malattia. Ma al fine di perseverare in questa strada è necessaria una maggiore conoscenza della malattia da parte del personale medico e flessibilità nell’esaminare quali dei trattamenti finora in uso in Europa hanno realmente ottenuto maggiori risultati e conseguentemente abbandonare del tutto eventuali tecniche svantaggiose.

Per il paziente è fondamentale un supporto medico che lavori direttamente sulla sua malattia e non per la malattia; il medico, infatti, affinché possa comprendere ogni tipo di esigenza del malato può anche affrontare di “propria mano” determinate competenze quali le giuste misure da prendere per il tutore elastocontenitivo, l’eventuale bendaggio multistrato, seguito da un piano di cura su “misura” per il malato e le sue esigenze.
È solo con la dedizione del personale medico alla malattia che il paziente ottiene fiducia in costui, di conseguenza comprende che i risultati possono realizzarsi con pazienza e decide quindi di seguire il trattamento curativo con costanza.

A tal proposito, il congresso in questione si è dimostrato uno strumento interessante per esporre le linee guida fondamentali allo studio della malattia, dalle quali emergono il vivo interesse e la dedizione all’indagine dei disturbi linfatici dello stesso Dr. Corda.
Ma a mio avviso l’interesse per l’informazione sulla malattia deve anche riguardare gli stessi pazienti: è importante infatti comprendere la natura della patologia per affrontarla con più consapevolezza.

Colgo l’occasione per ringraziare il Dr. Corda per avermi concesso l’opportunità di assistere ad un evento di formazione personale di grande importanza e ringrazio tutto il suo Team per la gentilezza, disponibilità e interesse che rivolgono costantemente verso ogni loro paziente.

Irma Carcò

il prof. Michelini all’Expo di Milano

0

Riportiamo il video di una interessante conferenza tenuta dal prof. Michelini all’EXPO di Milano alcune settimane orsono all’interno del

Convegno Medico-Scientifico “Noi Ci Saremo…”
Milano – 30 maggio 2015
EXPO – FEEDING THE PLANET ENERGY FOR LIFE
Invecchiamento e prevenzione delle patologie croniche

il Convegno è stato organizzato da  SIMF (Società Italiana di Medicina Funzionale) e Named SpA  che hanno invitato 500 ospiti (medici e farmacisti italiani e stranieri) ad un evento scientifico unico nel proprio genere:
? unico per le innovative tematiche affrontate
? unico per la possibilità di inserire l’evento nell’esclusivo contesto di EXPO 2015
? unico per il prestigio dei relatori

Ricordiamo tra gli illustri ospiti anche il Prof. Luc Montagnier Medico, biologo e virologo francese. Premio Nobel per la Medicina 2008.