Report Congresso Nazionale della Società Ceca di Linfologia 12-14 Ottobre 2017

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E’ sempre con estremo piacere personale che partecipo al Congresso annuale della Società Ceca di Linfologia per tre motivi fondamentali; il primo, perché è sempre molto interessante e foriero di novità e discussioni sempre molto vivaci; il secondo, perché è sempre molto partecipato (anche questa volta circa 380 partecipanti di cui circa la metà medici delle varie specialità e gli altri fisioterapisti); il terzo perché è un’occasione per rivedere e confrontarmi con gli amici cechi molto attivi nella ricerca clinica e sperimentale.

Il Congresso è stato aperto dal Presidente della Società Ceca, Martin Wald, che, nella circostanza, oltre ai saluti a tutti i convenuti e la presentazione degli ospiti stranieri (lo scrivente e Franz Shingale) ha informato i presenti che il prossimo Congresso della Società Europea di Linfologia (il 45°) si terrà proprio a Praga nei giorni del 21 e 22 Settembre 2018.

Come da tradizione ho avuto l’onore di moderare ed intervenire nella Sessione iniziale, quest’anno dedicata al Lipedema (con traduzione simultanea dal ceco all’inglese e viceversa, cosa che ha consentito di seguire attentamente i vari interventi e le relative discussioni).

Ha aperto i lavori Rossmeislova, del centro di Medicina Preventiva di Praga che ha sottolineato la coesistenza del Linfedema in molte forme di Lipedema e la necessità di un approccio simultaneo ai due problemi.

Lo scrivente ha quindi descritto i criteri diagnostici e di diagnosi differenziale, i parametri della disabilità descritti con l’ICF e la scala VAS del dolore, i principi terapeutici (sintomatici) di cui si dispone oggi

ed il monitoraggio dei pazienti. La constatazione che si tratti di una malattia, distinta dal Linfedema ed associata ad una Linfostasi (e non linfedema come impropriamente continua ad essere definito) negli stadi avanzati della malattia, ha consentito di sottolineare anche l’aspetto genetico, in fase di studio. La malattia colpisce solo il sesso femminile; molto frequentemente è familiare ma, all’interno della Famiglia il maschio è portatore sano e può trasmettere l’affezione, mentre solo la donna si ammala presentando il fenotipo del Lipedema. Ci si batterà nei prossimi mesi affinché l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosca la patologia tra quelle inserite ufficialmente nell’ International Classification of diseases.

Interessanti anche i due interventi del collega tedesco Shingale, il primo sul Lipedema e sulle diagnosi differenziali con le grandi obesità e le varie sindromi in cui un anomalo accrescimento del tessuto adiposo porta a quadri patologici con compromissione di vari organi ed apparati. Il secondo intervento riguardava il trattamento del linfedema genitale di uomo e donna. La Chirurgia plastica riduttiva, in questi casi, va riservata esclusivamente ai casi estremi. Negli altri casi va associato il trattamento fisico ad interventi di ricostruzione delle vie linfatiche con tecniche microchirurgiche. Utile anche il ‘taping’, opportunamente posizionato.

René Vlasac, uno dei membri del direttivo Ceco che opera a Praga, ha posto l’accento sugli aspetti di prevenzione primaria e secondaria del Lipedema, enfatizzando il rispetto di norme dietologiche principalmente indirizzate al ‘contenimento’ dell’apporto calorico ed al privilegiare le diete ricche di proteine (qualora non coesistano controindicazioni, soprattutto relative alla funzionalità renale).

Stepan, di Praga, parlando dell’obesità ginoide, ha evidenziato in uno studio sperimentale che esistono due tipi di obesità: una è legata alla iperplasia delle cellule adipose (incremento del numero), l’altra all’ipertrofia (incremento del volume delle singole cellule a parità di numero). Il delicato equilibrio esistente tra tasso glicemico plasmatico ed insulina risulta inversamente alterato nei due tipi. Nel primo, infatti, il soggetto presenta segni di insulino-resistenza con iperglicemia consequenziale; nel secondo, viceversa, presenta una particolare sensibilità all’insulina per cui può andare incontro ad episodi di ipoglicemia (con conseguente introito calorico eccessivo e tale da peggiorare ulteriormente il quadro clinico).

La collega Visokanova di Brno ha successivamente messo in guardia dal trattamento standard nell’anziano con edemi degli arti inferiori. Molto spesso, infatti, un edema bilaterale e simmetrico dell’anziano può essere dovuto ad una insufficienza cardiaca in fase di compenso labile. In questi casi è opportuno l’utilizzo di diuretici e non dei trattamenti fisici drenanti (manuali o meccanici) che potrebbero addirittura peggiorare il quadro clinico.

Mestak, giovane chirurgo plastico di Praga, ha quindi presentato la sua esperienza sulla microchirurgia linfatica nel linfedema, sottolineando l’importanza di un adeguato studio con videofluoroscopia preoperatoria e dell’associazione con i trattamenti fisici postoperatori.

Altri colleghi e fisioterapisti si sono quindi succeduti per sottolineare altri aspetti della terapia fisica decongestiva, evidenziando i vantaggi della ‘maglia piatta’ (maggior tenuta, miglior comfort, minori effetti collaterali) in tutti i casi di linfedema primario e secondario, i vantaggi del taping in associazione con le altre metodiche e l’importanza della adeguata prescrizione personalizzata dell’indumento elastico definitivo.

Tutte le discussioni si sono rivelate particolarmente interessanti e foriere di altri approcci diagnostico-terapeutici. Argomenti che verranno ulteriormente approfonditi nell’importante appuntamento ‘Ceco’ del prossimo anno.

Sandro Michelini

Praga 14 ottobre 2017

Report dal 26 Congresso dell’International Society of Lymphology

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Molto partecipato e ricco di discussioni interessanti anche il 26° Congresso della Società Internazionale di Linfologia che si è svolto a Barcellona dal 25 al 29 Settembre 2017.

Vi hanno presenziato molti illustri linfologi europei, nord americani, sud americani, giapponesi, cinesi, russi, turchi ed australiani.

Una discussione interessante ha riguardato il ruolo dei vasi linfatici degli arti (superiori ed inferiori), sia superficiali che profondi. Alcuni studiosi sostengono che le vie linfatiche profonde (intra e sottomuscolari) svolgerebbero un ruolo importante nel ritorno linfatico dagli arti; altri, con il presupposto che, a differenza del sistema venoso, non sono mai stati descritti vasi linfatici perforanti degli arti e che l’edema linfatico ha, per definizione, una localizzazione esclusivamente sopra fasciale (superficiale) minimizzano sulle possibilità vicarianti del circolo profondo; anche i chirurghi sono divisi su questo argomento e lo scrivente ha proposto a chi utilizza l’esame videofluoroscopico con verde indocianina di effettuare uno studio morfologico in questo senso.

Sulla genetica e sugli studi funzionali inizia a farsi chiarezza sulle giuste indicazioni ad eseguirne i test. Questi vanno praticati nelle forme familiari e nelle forme sporadiche; in queste ultime ha un senso effettuare lo studio solo dopo esecuzione dell’esame linfoscintigrafico che meglio indirizzi sulla diagnosi. Lo studio ‘somatico’ (individuazione di mutazioni genetiche direttamente su prelievo di tessuto nella zona interessata dal linfedema primario) va eseguito solo in caso di negatività dell’esame germinale (da prelievo del sangue dell’individuo). A meno di segni e sintomi incontrovertibili (esempio linfedema che si associa a distichiasi – doppia fila di ciglia orbitarie che testimoniano una mutazione del gene FOXC2) non ha senso eseguire lo studio della mutazione di uno o più geni eventualmente causastivi; vanno studiati contemporaneamente tutti i geni riconosciuti, allo stato, quali responsabili di linfedema. Questi concetti sono stati anche introdotti nell’aggiornamento del Consensu Document della Società scientifica stessa.

Sulla chirurgia si sono confrontati gli esponenti delle massime scuole (lo spagnolo Masia, Presidente del Congresso, il giapponese Koshima, ideatore della tecnica supermicrochirurgica, Campisi e Boccardo, fautori della microchirurgia, Beker ideatrice dei trapianti linfonodali, Brorson, intervenuto sul suo campo di battaglia, la Liposuzione). Ma, oltre che all’impiego nelle condizioni in cui lo scopo è quello di ripristinare una via linfatica interrotta, con la sottolineatura da parte di tutti, che l’intervento deve essere ‘tempestivo’ per l’ottenimento dei migliori e più duraturi risultati clinici, si è parlato anche di grandi interventi correttivi per problematiche inerenti le grandi strutture linfatiche, primo fra tutti il Dotto toracico, anomalie del quale, a volte, spiegano di per sé l’insorgenza dell’edema con il resto del sistema linfatico integro.

La terapia fisica ha focalizzato in tutte le presentazioni l’importanza di un corretto confezionamento dei bendaggi, eseguiti con materiale anelastico adatto e di qualità. Non si è registrata convergenza tra le scuole anglosassoni (sostenitrici) e quelle del sud-europa (scettiche) sulla pratica dell’autobendaggio, una sorta di self terapia esercitata dal paziente stesso, anche se opportunamente edotto sui particolari tecnici da parte degli esperti. In particolare, il brasiliano Godoy ha mostrato le sue tecniche di bendaggio con materiali semirigidi confezionati artigianalmente con risultati clinici veloci e duraturi nel tempo (anche se non ha mostrato follow up esaudienti in tal senso).

Sulla prevenzione due interessanti lavori sono stati presentati da Partsch e da Cestari. Entrambi mirano nella mastectomizzata, ad una reale prevenzione primaria attraverso follow up serrati e l’utilizzo preventivo di bracciali elastici tubolari (non a maglia piatta in questa fase subclinica) da indossare durante il giorno anche per anni. La Cestari, in particolare, attribuisce all’esecuzione dell’esame linfoscintigrafico preventivo interessanti indicazioni sul rischio evolutivo più o meno importante in questi stadi subclinici.

Non potevano mancare gli aspetti epidemiologici e socio-sanitari. La Moffat ha sottolineato alcuni degli aspetti epidemiologici dell’importante studio Limprint portati avanti da anni dall’ILF (cui partecipa anche l’Italia). Il più importante, ovviamente, è l’impossibilità dell’accesso alle cure da parte della maggioranza dei malati, registrato in quasi tutti i paesi che hanno partecipato allo studio.

Lo scrivente ha sottolineato che nelle forme primarie la malattia può accompagnare il paziente per tutta la vita, iniziando (ed essendo evidenziata con apposito esame ecografico) già a livello fetale. Ciò con tutti gli aspetti psicologici, clinici, assistenziali e dei costi che la patologia stessa implica. Alcuni studiosi nordamericani hanno sottolineato che nel corso di una vita un paziente con linfedema arriva a spendere mediamente circa 100.000 dollari solo per curarsi.

Interessante, come sempre, la sessione dedicata all’aggiornamento del Consensus Document della Società, che avviene ogni due anni in occasione del Congresso mondiale.

Oltre agli aspetti sulla genetica (già ricordati) sotto forte stimolo italiano, è stato sottolineato il ruolo dell’ecografia ad alta risoluzione nella definizione diagnostica e nel monitoraggio della patologia (assente finora nel testo). Per la terapia si è anche inserito il suggerimento dell’impiego della calottina elastica per le dita del piede e per l’avampiede indicata in tutte le forme in cui si verifica una positività clinica del Segno di Stemmer (forme primarie e fasi avanzate delle forme secondarie).

Altro suggerimento, analogamente a quanto già praticato in alcune strutture europee ed americane, la possibilità di ricorrere al ricovero in DH riabilitativo o in degenza riabilitativa negli stadi clinici avanzati, nei casi di intrasportabilità ed in quelli in cui si renda necessario un monitoraggio medico nelle 24 ore.

Si è quindi comunicata la composizione del nuovo Comitato Esecutivo internazionale che, per i prossimi due anni, svolgerà il suo lavoro sotto la presidenza dello scrivente.

Prossimi Congressi internazionali: Argentina (Buenos Aires) nel 2019 e Grecia (Atene) nel 2021 e quasi sicuramente Italia (Torino) nel 2023.

Segue il testo del discorso di insediamento:

Caro Segretario Generale, cari membri del Comitato esecutivo dell’ISL, cari membri dell’ISL, cari colleghi ed amici, è un vero piacere ed onore per me assumere la Presidenza della nostra Società, leader nel settore, e che aggrega e consente la scambio di esperienze dei massimi esperti mondiali appartenenti ad oltre 50 stati.

Prima di tutto desidero ringraziare il Presidente uscente, la nostra amica Ningfei Liu, per il suo contributo ed assicurarvi che il nostro lavoro consisterà in una equilibrata prosecuzione di quanto fatto precedentemente.

La Società ha la sua rivista ufficiale (Lymphology) che gode di ottima salute; ha un buon ‘impact factor’. Vorrei incoraggiarvi a continuare a contribuire con le vostre esperienze cliniche per incrementare l’interesse verso il Giornale da parte della comunità scientifica internazionale.

Il Sito web della Società è migliorato ma dobbiamo lavorare per renderlo ancor più interessante, coinvolgente e collegato con i siti web delle altre società nazionali ed internazionali del settore. Ma va anche migliorato nella consultazione più agevole, facilmente accessibile nelle varie voci, veloce e comprensibile.

Lo stesso Consensus Document, continuamente aggiornato, deve essere facilmente raggiunto nella ricerca poiché rappresenta un importante punto di riferimento per i clinici e per i sistemi sanitari pubblici e privati. A titolo di esempio, in Italia, abbiamo recentemente ottenuto importanti innovazioni normative da parte del Ministero della Salute, a vantaggio dei pazienti affetti da linfedema, ispirate ai contenuti dell’ultima edizione 2015 del Consensus Document stesso.

Ma dobbiamo anche migliorare i nostri rapporti con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sia in relazione all’aggiornamento dei dati epidemiologici (fermi ad oggi al 2013) che all’inclusione del Lipedema nell’ambito delle malattie riconosciute e comprese nell’International Classification of diseases. Sottoporremo in tempi brevi una richiesta ufficiale in tal senso alla dirigenza WHO.

Cercheremo anche di stimolare un miglioramento dell’assistenza a milioni di malati che ne sono affetti nel mondo, nelle loro nazioni di origine. Due anni fa sono stato in Cina, ospite della nostra amica Ningfei Liu, ove ho constatato il grave GAP assistenziale che esiste in questo grande paese verso questi malati, non diverso da quanto ho osservato in molti altri paesi.

Gli stessi trattamenti chirurgici specifici, eseguiti oggi con differenti tecniche e di elevato spessore tecnico-scientifico, sono disponibili, annualmente, solo per poche migliaia di malati nel mondo, e la loro pratica è limitata ad un esiguo numero di Centri di eccellenza.

I protocolli terapeutici nei centri di riabilitazione non sono ancora uniformi nei differenti paesi, e spesso non rispettano le indicazioni del Consensus Document ISL. Coopereremo anche con le aziende interessate nel settore affinché riducano, quanto possibile, i costi degli indumenti elastici per ampliarne i benefici ad un gran numero di pazienti che, a livello mondiale, non possono sostenere i costi di acquisto e quindi ne rimangono privi.

Abbiamo molte cose da fare. Le faremo insieme. Cresceremo in numero di membri e con questo crescerà anche il livello della ricerca scientifica di cui necessitiamo per migliorare i futuri approcci terapeutici a favore della qualità di vita dei pazienti. Grazie per avermi concesso la vostra fiducia: lavorerò per onorarla nei limiti delle nostre possibilità.  Ci vediamo in Argentina nel 2019 (con alcuni di Voi prima). Vi auguro un felice ritorno alle vostre attività nelle vostre nazioni. Grazie ancora ai colleghi Masia e Koshima per aver organizzato questo importante Congresso, altro step fondamentale nella storia della nostra Società.

     Sandro Michelini

Barcellona 29 Settembre 2017

 

Decreto della regione Lazio di recepimento allegati dei LEA

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Pubblichiamo per la utilità di tutti gli interessati il documento della Regione Lazio con cui sono stati recepiti gli Allegati dei Lea.

A poi 29 trovate i Codici di Esenzione per il Linfedema e a pag 93 i centri del LAZIO pronti a realizzare le prestazioni.

LEGGI – SCARICA IL DOCUMENTO
PDF PUBBLICATO DALLA REGIONE LAZIO

I Codici per l’esenzione per il Linfedema a Roma e a Latina

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Molti solidali in patologia  avranno sentito oggi al telegiornale nazionale la notizia che tanto stavamo aspettando: “il 15 settembre 2017 sono entrati in vigore i nuovi LEA definiti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017, che ha aggiornato l’elenco delle malattie rare esentabili dal contributo al SSN.

Si tratta di una notizia  che solo oggi è uscita sulle agenzie di stampa come l’ANSA,  e che non è ancora stata recepita da tutte le ASL d’Italia.

Il codice per:

  • LINFEDEMA EREDITARIO DI TIPO I
  • LINFEDEMA EREDITARIO DI TIPO II
  • LINFEDEMA IDIOPATICO
  • LINFEDEMA PRIMITIVO AUTOSOMICO RECESSIVO

e per tutto il Gruppo di Afferenza dei LINFEDEMI PRIMARI CRONICI, è  RGG020

Molte ASL (a tutte le latitudini di Italia)  ancora non hanno recepito la notizia, ma confidiamo che in tempi rapidi si potrà avere uniformità di trattamento ovunque.

Al momento ci risulta che le ASL di Roma e di Latina hanno già inviato ai medici di famiglia la informazione e questi già hanno cominciato a prescrivere i trattamenti di linfodrenaggio con codice di esenzione.

Invitiamo tutti gli ammalati di linfedema ad informarsi nella propria ASL o anche dal medico curante e di condividere l’informazione all’indirizzo info@soslinfedema.it in modo che possiamo diffondere tale informazione attraverso il sito.

Sembra veramente che le cose si stiano muovendo!

 

Report del dr. Leone dal Lymphedema Village

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Concluso il 1° Lymphedema Village, Campus estivo per pazienti con Linfedema promosso da ITALF Onlus ed SOS linfedema Onlus, ideato e coordinato dalla Dott.ssa Manila Lebois ed il Dott. Alfredo Leone.
La manifestazione svoltasi in Viggianello, parco del Pollino Basilicata, dal 30 al 6 agosto ha proposto in chiave turistica ed anche ludica, lo schema ideale di un percorso di cura per pazienti con linfedema; ascolto, presa in carico del paziente, supporto psicologico, terapie fisiche, attività fisica, informazione scientifica, confronto delle diverse esperienze dei pazienti, socialità sono le parole chiave della riuscita e dell’interesse suscitato dal Lymphedema Village. Tale esperienza si propone come ideale schema di un moderno e funzionale centro specializzato al quale fare riferimento per la di cura del Linfedema. Dopo l’inserimento del Linfedema nei LEA del sistema sanitario nazionale, si spera nella nascita di adeguati centri di riferimento in grado non di erogare singole ed isolate sedute di DLM, pressoterapia, oppure di prescrivere solo terapie mediche o proporre soluzioni chirurgiche, ma in grado di prendere in carico il paziente da ogni punto di vista e guidarlo in un completo percorso di cura.
Dott. Alfredo Leone. Responsabile riabilitazione vascolare angiologica Casa di cura Carmide Catania.

Report da Siracusa del nostro Presidente Forestiere

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E così dopo 5 giorni di pregevoli relazioni scientifiche, interessanti e approfonditi confronti, incontri e dialogo tra diverse culture ed etnie nel nome della scienza..si spengono le luci della ribalta. È stata anche l’occasione preziosa per annodare preziosi fili d’umane relazioni, nuove e vecchie amicizie in un contesto architettonico di rara bellezza che forse ne è stato la cornice più degna. E poi Ortigia ad affascinare con le sue luci..i suoi tramonti la sua brezza i suoi profumi, ad ammaliare con la sua quasi trimillenaria Storia. Vecchi e nuovi amici del Pianeta linfedema che singolarmente nel momento di andar via hanno manifestato commozione e dispiacere per questo distacco …Il linfedema?
È in buona …salute nel senso che è in buone mani, di esperti appassionati e determinati che non demordono o recedono dalla loro Mission.un plauso anche alle aziende produttrici di tutori farmaci e bendaggi. Abbiamo visto nuovi materiali tecnici che sembrano nella direzione di offrire migliore efficacia terapeutica e migliore qualità della vita. Grazie al nostro comitato scientifico e a quello dell’I.l.f…Nessuna sbavatura…nessuna nota stonata.

Chissà che la magica atmosfera di Ortigia non ne sia stata complice..Per noi pazienti corroborante come un buon fernet…la maratona congressuale ci invita a non demordere…a non abbassare la guardia…qualcosa di nuovo e di meglio si i muove e si profila a vantaggio dei nostri arti..non solo speranza…Arrivederci amici alla prossima kermesse congressuale. E grazie alla nostra Siracusa nelle persone di quanti si sono adoperate nell organizzazione ( Silvia Spadaro Lorena Cetty Vinci) alla segreteria scientifica Alfredo Leone Marina Cestari Maurizio Ricci..al presidente Italf Sandro Michelini..a Christine ‘ Moffatt (Nottingham, UK) –
Isabelle Quére (Montpellier, Francia) –
Vaughan Keeley (Derby, UK) – Giuseppe Botta (Siena) –

https://www.facebook.com/franco.forestiere/videos/10212195932801094/

 

https://www.facebook.com/franco.forestiere/videos/10212200851164050/

Report da Siracusa del prof. Michelini

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5 giorni di passione! Passione per la Linfologia, passione ed apprensione per un successo delle iniziative non voluto, ma importante perché segno di interesse, a prescindere, per l’argomento.

Il bilancio è senza dubbio positivo. Nella ‘due giorni’ italiana si sono svolte interessanti sessioni in cui tutti (nessuno escluso) hanno potuto confrontarsi liberamente e con un dibattito franco ed esplicito sui principali temi che riguardano il fare quotidiano degli operatori, dei pazienti e delle aziende. Non alla ricerca di chissa’ quali miracolistiche scoperte, ma alla messa a fuoco dello stato dell’arte, anche alla luce delle nuove linee di indirizzo ministeriali.

Pochi sapevano, ad esempio, che il Linfonodo si contrae perché ha una sua componente muscolare propria nella capsula stessa; questo lo rende solo un tratto molto particolare della via linfatica che, si contrare come il resto dei collettori linfatici ma svolge anche una importantissima funzione dj difesa nei confronti di vari agenti potenzialmente dannosi per l’organismo. Le difese immunologiche! Anche questo argomento è stato approfondito ulteriormente confermando quell’importante ruolo che il sistema linfatico svolge nell’organismo e la sua particolare ‘fragilità’ che spesso viene evidenziata nel paziente con patologia linfatica. Per la prima volta abbiamo assistito ad una tavola rotonda dei chirurghi che non si sono ‘azzuffati’ tra loro ma hanno espresso l’esigenza (corale) di parlare lo stesso linguaggio e di perseguire gli stessi scopi nel solo interesse dell’obiettivo finale, sinergico con le altre terapie, nei confronti della qualità di vita del malato. Non sono mancati commenti meno lusinghieri nei confronti del documento delle linee di indirizzo ministeriali, fatti soprattutto nei confronti della definizione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali di questi malati. Il documento è sicuramente migliorabile e lo sarà; tuttavia costituisce una piattaforma su cui lavorare che fino a poco tempo fa era inimmaginabile e che ha prodotto e realizzato un vero e proprio ‘terremoto culturale’ nei confronti delle malattie linfatiche i cui esiti saranno verificati nei prossimi mesi ed anni, dalle conseguenze (si spera positive) inimmaginabili. Non sono mancate le presentazioni dei ‘campus’ per pazienti con linfedema già realizzati ma anche di quelli di prossima realizzazione come quello di Viggianello nel prossimo mese di Luglio. Il Congresso nazionale ITALF, trasmesso in diretta streaming, si è concluso con una sessione congiunta ITALF ILF in cui esperti nazionali ed internazionali hanno dato luogo ad una interessante serie di presentazioni che hanno riguardato le principali problematiche relative all’assistenza sanitaria dei malati, sotto tutti i punti di vista: epidemiologico, sociale, economico, psicologico, terapeutico e del management del malato. La sessione è stata seguita  da un incontro tra malati ed esperti che hanno ulteriormente evidenziato la necessità di un maggior interscambio di esperienze tra i malati stessi, gli operatori, le aziende e le associazioni dei malati.

E’ stata poi la volta della ‘tre giorni’ internazionale nella quale relazioni di elevato livello scientifico e culturale hanno posto l’accento sui molteplici ‘gap’ che a livello internazionale ancora esistono in vari paesi per la soluzione dei bisogni assistenziali dei malati. Gli stessi dati epidemiologici sono discordanti tra i vari esperti e non consentono ancora oggi di fare un quadro definitivo al riguardo. Si è molto insistito sullo studio LIMPRINT, portato avanti da oltre 10 paesi a livello mondiale (tra cui l’Italia). Questo sta raccogliendo molti dati epidemiologici riguardanti non soltanto i caratteri anagrafici dei malati (età, sesso, livello di accessibilità alle cure) ma anche il quadro delle possibilità di assistenza che testimonia una estrema variabilità di ‘livelli’ di presa in cura. Si è ancora lontani dal riconoscimento ufficiale di queste malattie ed è stato interessante l’intervento di un sociologo che ha espresso la sua estrema curiosità, come ricercatore specifico dal suo punto di vista, della considerazione di una malattia, da un lato tanto diffusa e, dall’altro, anche negli stadi clinici più avanzati, tanto poco considerata dai sistemi sanitari  C’è ancora molto da fare, in ogni paese; ma la spinta politica e sociale, oltre che scientifica, dell’ILF (che la contraddistingue da tutte le altre società scientifiche) è tale da far presumere solo nuovi progressi nel campo specifico in ambito internazionale. Gli interventi delle onorevoli Amoddio e D’Incecco nel contesto dei lavori internazionali hanno sancito definitivamente il grande interesse che la politica oggi riserva a queste patologie: e questo ci fa ulteriormente ben sperare. L’appuntamento è per l’anno prossimo, in Liguria per l’ITALF, a Rotterdam per l’ILF. Se Dio vorrà andremo ad ascoltare anche in queste circostanze e porteremo ancora volentieri anche la nostra esperienza a confronto con gli altri. L’augurio è che i tanti linfologi italiani partecipino più intensamente al processo anche con la loro presenza, almeno in queste circostanze che, peraltro, oltre al confronto con le esperienze degli altri, aprono anche la strada per nuovi percorsi di ricerca e clinico-assistenziali. Uniamoci per servire meglio, senza personalismi (che sono la rovina della scienza!). Facciamolo per i malati cui tutti noi teniamo e che costituiscono il vero obiettivo del nostro operato quotidiano mettendo a loro disposizione il nostro specifico bagaglio di esperienze.

Sandro Michelini

Siracusa 25 Giugno 2017

Report Giornata Pugliese di Sensibilizzazione

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Sabato 20 Maggio si è svolta con gran successo la
I Giornata Regionale Pugliese di Sensibilizzazione sul Linfedema a Lecce.

Grande partecipazione di medici e personale sanitario dalle varie ASL della Regione e forte interazione tra pazienti e personale sanitario nella Tavola rotonda che si è protratta ben oltre l’orario previsto.

SALUTI ASSOCIAZIONI E PATROCINATORI

I lavori sono iniziati alle ore 9 con il saluto della Direttrice Generale della ASL Lecce attraverso la sua Delegata nonché referente per le Malattie Rare, dr.ssa Cinzia Morciano, che ha informato i presenti delle attività che la ASL sta realizzando per garantire un migliore servizio di cura ed assistenza a tutti gli ammalati ed in particolare modo a chi soffre di patologie ancora poco note.

dr PIERO CAROLI, ORDINE DEI MEDICI DI LECCE

 

 

A seguire il Saluto del Presidente dell’Ordine dei Medici attraverso il Consigliere delegato alla Formazione dr. Piero Caroli che  ha  raccontato, con grande partecipazione personale, dell’attenzione che l’Ordine rivolge a tutte le iniziative che possano aiutare i medici a confrontarsi per migliorare il bene pubblico di tutti gli assisiti.

L’AIFIPUGLIA ha portato il suo saluto attraverso la rappresentante regionale dr.ssa Marzia Di Giulio.

dr.ssa DE FILIPPO – TDM

La dr.ssa Anna Maria de Filippi del Tribunale dei Diritti del Malato insieme al saluto di Cittadinanza Attiva ha pronunciato parole accorate sulla situazione di disagio dei portatori di malattie rare, parole apprezzate da tutti i presenti.

 

 

E la dr.ssa Luana Gualtieri, dell’Associazione Italiana Donne Medico, ha voluto testimoniare l’apprezzamento della Associazione rappresentata per chi si preoccupa di sostenere anche i medici con meritoria opera di informazioni, augurando sempre maggiore collaborazioni tra associazioni di malati e personale sanitario.

 

 

Completati i saluti, il prof. Michelini ha presentato una interessante relazione dal titolo: LINFEDEMA da PATOLOGIA NEGLETTA ALLA PUBBLICAZIONE NEI LEA.

La presentazione si è sviluppata in due direzioni  differenti ma ugualmente interessanti per l’uditorio: la storia della rivendicazione del diritto ad essere curati anche per il Linfedema, una storia durata dieci anni e che da appena due mesi può dire di aver raggiunto UN punto fermo; e lo stato dell’arte della cura del Linfedema nel mondo, partendo dalla eziologia fino alle prospettive degli studi genetici.

La nota capacità divulgativa del prof. Michelini ha mantenuto l’interesse dell’uditorio desto non solo nel personale sanitario che restava affascinato dal racconto dei risultati della ricerca di frontiera sul linfedema presentata dal prof. in qualità di Presidente della International Society of Lymphology,  ma anche nei pazienti presenti che, pur privi della formazione sanitaria, sono riusciti ad inquadrare correttamente il funzionamento della patologia di cui sono affetti.

Partecipanti
presentazione nuove Applicazioni per la salute con il sig. GIUSEPPE BRUNO

 

Durante il successivo coffee break molte sono state le occasioni di conoscenza tra medici di varie parti della regione. Situazioni sanitarie diverse hanno condiviso esperienze e progetti in un clima sereno da cui ci aspettiamo prossime iniziative di rete.

 

Nella sessione successiva si sono succeduti Fisiatri e Fisioterapisti delle varie ASL Pugliesi per raccontare le esperienze regionali pugliesi nella terapia del Linfedema.

Ha cominciato la dr.ssa Daniela Greco della ASL Lecce che ha illustrato l’interessante PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale) che in seguito all’approvazione delle Linee di Indirizzo diventera la carta dei servizi della ASL Lecce per i malati di Linfedema.

Ha parlato inoltre dell’Ambulatorio Territoriale per il Linfedema, nato con una delibera ad hoc molto prima della pubblicazione delle Linee Guida, per rispondere ad una esigenza forte del territorio.

 

Successivamente dalla ASL BRINDISI i dr. Marzia di Giulio e Giuliano Natoli, hanno presentato i  risultati della loro intensa attività in una provincia tanto grande e con tanta richiesta di accesso al servizio.

I due fisioterapisti, da sempre inseriti in progetti di formazione ed aggiornamento nazionali ed internazionali,  hanno anche prospettato a grandi linee i progetti della ASL Brindisi per rispondere sempre meglio al bisogno di salute dei suoi assistiti.

 

 

La dr.ssa Alina Scaringella della ASL BAT ha raccontato con dovizia di particolari come la sua ASL abbia intrapreso un discorso dedicato agli ammalati di Linfedema secondario e primitivo con interessanti prospettive di sviluppo.

 

La dr.ssa Ventura della ASL Bari ha rappresentato invece l’iter che si usa nella sua ASL in termini di riconoscibilità in attesa dei decreti attuativi dei nuovi LEA. Ha inoltre auspicato un percorso condiviso con le altre ASL per lo sviluppo di una rete che uniformi la presa in carico del paziente linfedemico e lipedemico in Puglia.

 

Il dr. Michele Fabiano della ASL TARANTO ha presentato una situazione di grande fermento nella sua ASL , in cui sono stati formati sulla patologia a noi cara ben 30 Fisioterapisti e si aspetta quindi di poter intervenire con grande efficacia nel territorio di sua pertinenza, grande anche ai progetti di presa in carico e di ambulatorio sul Linfedema che sta portando avanti.

La dr.ssa Giovanna Coccioli della Asl LECCE ha presentato una interessante relazione dal titolo LINFEDEMA E QUALITÀ DI VITA nella quale ha fatto sentire la voce e mostrato delle video interviste di pazienti trattati per il LINFEDEMA che in seguito alla diagnosi e all’inizio delle terapie hanno modificato in maniera decisamente positiva la  qualità della propria vita, convincendo ancora una volta che la medicina non deve essere solo ad vita ma anche ad valetudinem.

Decisamente commoventi le testimonianze di bambini affetti da Linfedema Congenito che testimoniano come l’acquisizione di una consapevolezza li abbia aiutati ad affrontare meglio la loro quotidianità.

La dr.ssa Nunzia Librale della ASL LECCE chiude quindi gli interventi della II Sessione introducendo un interessante video sull’attività dell’Ambulatorio Territoriale per il LInfedema che viene riproposto in Loop durante la III Sessione della Tavola Rotonda.


Particolarmente interessante infine proprio la III sessione, con diversi interventi di medici, fisioterapisti e soci delle due associazioni che hanno promosso l’evento: SOSLINFEDEMA E ITALF.

Molte le tematiche affrontate: dalle difficoltà di relazioni tra gli specialisti, al problema dei costi delle indagini genetiche, al nomadismo sanitario, alla linfofluoroscopia, passando attraverso il problema degli interventi di Microchirurgia e Super MicroChirurgia.

Tante le domande e per tutte risposte sincere e  riferimenti per ulteriori approfondimenti.

L’orario di fine lavori si è spostato in maniera naturale di ben due ore con i saluti generali ed i ringraziamenti alle 15:00.

Già si parla di una II giornata per il prossimo anno, segno che l’iniziativa promossa e realizzata da Associazioni di Malati ha intercettato un bisogno reale di cultura medica e di ricerca di risposte che speriamo, grazie anche alle Linee di Indirizzo approvate il 15 Settembre e ai Nuovi LEA, possa trovare sempre più soddisfazione.

Ringraziamo anche i nostri associati che hanno curato l’accoglienza e la registrazione dei partecipanti

grazie a Lori, Aurora, Michela e Davide!

E soprattutto gli Sponsor che ci hanno sostenuto con un contributo economico.


Seguono le registrazioni dello streaming della giornata