Report del prof. Michelini del IV Congresso Nazionale ITALF

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A giudicare dalla partecipazione nella due giorni genovese l’Italf sembra godere di buona salute. Lo testimonia il numero degli iscritti al Congresso che ha superato notevolmente la capacità recettiva della Struttura ospitante, il NovoHotel Marina, dato che, nonostante il blocco delle iscrizioni effettuato quattro settimane prima dell’evento e la mancata partecipazione di alcuni iscritti e di due relatori per motivi contingenti, specialmente il primo giorno ha visto più persone ‘in piedi’ durante lo svolgimento dei lavori in una sala gremita e sempre attenta agli argomenti via via presentati. In entrambe le giornate, nonostante sia stato, purtroppo, sacrificato parte del tempo dedicato alle discussioni, i lavori sono terminati circa un’ora dopo l’orario previsto.

Il 4° Congresso nazionale si è rivelato un vero successo nella formulazione presentata; gli interventi che si sono succeduti sono stati caratterizzati dalla presenza attiva e contemporanea di operatori sanitari multidisciplinari e multispecialistici, di pazienti, di amministratori e di rappresentanti delle aziende interessate del settore.

Si è sentita la mancanza di due dei soci fondatori dell’Associazione, Francesco Forestiere e Massimo Favini, entrambe impegnati per problemi di salute: a loro va tutto l’affettuoso saluto ed augurio di pronta ripresa da parte di tutti noi del consiglio direttivo e degli iscritti in genere (che continuano a crescere, mese per mese).

E’ stata particolarmente gradita la presenza degli ospiti stranieri: l’americana Herbst che ha vivacizzato la già ‘frizzante’ sessione dedicata al Lipedema, cui ha partecipato la presidentessa di Lipedema Italia Onlus, Valeria Giordano, che ha parlato del presente (pieno di difficoltà per le tante pazienti affette dalla patologia, ancora non riconosciuta dall’OMS) e del futuro che le stesse pazienti si attendono e per il quale si battono: un pieno riconoscimento della patologia ed il supporto dovuto del SSN. Mander ha chiaramente spiegato le differenze dei quadri ecografici che caratterizzano i vari stadi clinici della patologia e lo scrivente ha ricordato le comorbilità che affliggono le pazienti (alcune molto incidenti, come le tiroiditi o l’insulino-resistenza), azzardando alcune ipotesi patogenetiche e ricordando come il futuro della soluzione di questi problemi consista nell’approfondimento dei molti aspetti genetici ed Epigenetici (influenze dell’ambiente sulle predisposizioni genetiche) che condizionano i quadri clinici. Il tedesco Labschies ha mostrato la nuova tecnica di lipoaspirazione (WAL) con cui sta ottenendo da circa 10 anni risultati molto lusinghieri in moltissimi casi clinici. A colazione lo scrivente si era soffermato a lungo con lui per tentare di far convergere le esperienze reciproche, in Italia, al fine di ricercare con convinzione le strade percorribili per ottenere dai SSN un riconoscimento alla soluzione dei problemi clinici delle pazienti (lavoreremo per questo!).

La mattinata, apertasi con i saluti augurali del vice sindaco di Genova, aveva visto impegnato il sottoscritto nel dare il benvenuto ai partecipanti ricordando che proprio quest’anno ricorrono i 40 anni dalla promulgazione della Legge 833/78 su cui poggia l’attuale Sistema Sanitario Nazionale che, nonostante tutto, ancora oggi ci invidia tutto il resto del mondo per la sua ‘inclusività’ ed universalità nelle prestazioni erogate nei confronti di tutti i cittadini; in questo periodo nuovi progressi si sono ottenuti sia dal punto di vista assistenziale che normativo nei confronti dei pazienti con Linfedema, seppur in tempi molto difficili dal punto di vista economico-finanziario per il Paese. Continueremo a batterci per questo.

La prima lettura di Christine Moffat, coordinatrice mondiale dell’International Lymphoedema Framework, ha dimostrato come la patologia sia molto diffusa ma anche come sia difficile gestirla, sotto tutti i punti di vista, in maniera diffusa a livello internazionale. I consistenti dati italiani raccolti nello studio LIMPRINT, sostanzialmente in linea con quelli degli altri Paesi che hanno partecipato allo studio, hanno dimostrato che ancora molti pazienti stentano a controllare la malattia spesso anche per la mancanza di strutture ed operatori ‘dedicati’ sul territorio.

Nella Sessione sulla ricerca di base Bertelli ha ricordato quando eseguire il testi genetico, cosa ricercare e cosa ci si può attendere oggi da esso. Fulcheri ha illustrato studi sull’istopatologia linfatica che testimoniano differenze anato-mofunzionali tra i linfedemi primari ed i secondari.

Nella diagnostica si sono succeduti interventi sulla linfoscintigrafia, la Linfangiorisonanza (che va eseguita in previsione di un eventuale indicazione chirurgica) la microlinfografia fluoresceinica, l’ecografia e la linfografia trans-nodale (inoculazione diretta del liquido di contrasto – lipiodol,- durante esame ecografico, direttamente nel linfonodo, molto suggestiva nelle immagini, quanto delicata nell’esecuzione pratica. Sono seguite quindi delle sessioni sulla ‘valutazione’ dei risultati terapeutici, sulla personalizzazione dei PDTA (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali) e sul trattamento fisico. Quest’ultimo è stato analizzato in relazione alla personalizzazione dei ‘setting assistenziali’, fino al ricovero in Riabilitazione, in funzione dello stadio clinico e della disabilità indotta nel paziente dalla malattia. Tra gli altri hanno presentato Strazzabosco di Trento e Gobbetti di Arco di Trento la nuova realtà riabilitativa linfologica dedicata in degenza riabilitativa che è recentemente sorta in Trentino e che costituisce la prima realizzazione di questo aspetto delle linee di indirizzo ministeriali del 2016 sul territorio nazionale.

E’ seguita la sessione dedicata alla chirurgia in cui sono emerse le potenzialità ma anche i limiti delle varie metodiche proposte, non trascurando i casi in cui, per eccesso di indicazione chirurgica, si è assistito persino ad un peggioramento clinico. La conclusione della sessione ha sottolineato un aspetto essenziale che va tenuto in considerazione oggi: la chirurgia si pone in sinergia con le altre terapie e, considerato che non sempre sortisce gli esiti auspicati dall’operatore e dal paziente, va approfondita l’esperienza tra i vari clinici implicati affinché le indicazioni al trattamento operatorio siano sempre più mirate e di ‘sicuro effetto’ clinico.

La prima giornata si è chiusa con una serie di relazioni su nuovi dispositivi e nuovi devices impiegati in linfologia e con la presentazione dei dati epidemiologici dello studio LIMPRINT, relativi ai pazienti italiani (seguirà la pubblicazione sui siti dedicati dei dati analitici).

Il secondo giorno è stato dedicato principalmente alla definizione della disabilità determinata dal linfedema, sul come misurarla e su come trattarla. Monica Pinto e Maria Pia Schieroni hanno ben descritto le esigenze del paziente oncologico con linfedema secondario e la necessità che l’approccio terapeutico sia multidisciplinare anche in questi casi. Marina Cestari si è poi occupata degli edemi degli arti inferiori in età geriatrica e Rando ha descritto l’organizzazione territoriale, poi ripresa da Roccatello (responsabile della rete delle malattie rare della Regione Piemonte) che ha evidenziato, tra le altre cose, la difficoltà di una corretta raccolta dei dati epidemiologici a livello regionale ma, soprattutto, nazionale.

Con l’intervento esplicativo di figure istituzionali (Bellomo della rete ligure delle malattie rare), di associazioni di pazienti (Cerretti di AIMAME – associazione dei malati di melanoma, Niero in rappresentanza di FAVO a nome del professor De Lorenzo il presidente nazionale, Tramparulo e Marsico in rappresentanza del Consiglio Direttivo di SOS Linfedema) e di pazienti stessi (Giovanna Danieli, rappresentante regionale Liguria di SOS Linfedema, Pernille Henriksen in rappresentanza di ITALF) si è anche fatto un punto sui progressi normativi e giuridici ottenuti nell’ambito dell’assistenza nazionale e territoriale alle forme primarie (patologia rara) e secondarie ed il Congresso si è chiuso con una serie di interessanti comunicazioni libere che hanno toccato un po’ tutti i temi rappresentati nel Convegno.

Appuntamento al prossimo anno a Napoli. Faremo tesoro dell’esperienza di Genova e di quelle passate per migliorare ulteriormente la comunicazione e l’integrazione delle varie figure nei prossimi incontri dell’Associazione. Nel frattempo continuiamo a lavorare con l’obiettivo comune di ottenere ancor migliori condizioni di assistenza forti delle basi solide che finora sono state poste in maniera organica.

Dr. Sandro Michelini

Genova 1 Dicembre 2018

 

IV CONGRESSO NAZIONALE ITALF

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IV CONGRESSO NAZIONALE ITALF: ITALIAN LYMPHEDEMA FRAMEWORK
La Linfologia al Servizio del Paziente

Genova, 30 Novembre – 1 Dicembre 2018
Hotel NH Collection Genova Marina

Tipologia Formativa

Formazione Residenziale accreditata ECM.

Razionale e Fabbisogni formativi

L’attività dell’ITALF riguarda il settore della Linfologia a 360° e coinvolge non solo medici e fisioterapisti, ma anche infermieri, tecnici ortopedici, podologi, associazioni di pazienti e aziende, con l’obiettivo di trovare soluzioni sempre migliori nella lotta contro i complessi quadri di patologia linfatica. Il Congresso tratterà rilevanti argomenti di ricerca di base con le implicazioni cliniche correlate di grande interesse generale e specialistico. Gli argomenti verranno presentati sotto un profilo prettamente pratico, partendo dalla valutazione iniziale clinica del malato, dalla prescrizione degli esami diagnostici necessari per la valutazione globale e completa del quadro clinico, alla impostazione di un programma terapeutico, che comprenda la combinazione di terapia medica, trattamento fisico integrato e contenzione elastica. Verrà altresì sottolineato l’attuale ruolo della chirurgia nel trattamento delle patologie linfatiche, le indicazioni e il corretto timing per favorirne i risultati migliori. Non mancheranno sessioni dedicate ai pazienti, in particolare sulla qualità di vita del malato, sul disagio psico-fisico che comporta la patologia linfatica, sugli attuali aspetti socio-assistenziali e normativi, estremamente importanti nell’assistenza globale del paziente. Vi saranno Workshops pratici in cui le Aziende si confronteranno non solo con gli operatori ma anche con i pazienti.

 

Destinatari dell’evento

Il Congresso è destinato a n°150 partecipanti appartenenti alla figura professionale del Medico Chirurgo Specialista in (Angiologia, Cardiologia, Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare, Dermatologia e Venereologia, Geriatria, Medicina Fisica e Riabilitazione, Medicina Generale, Medicina Interna, Oncologia), Fisioterapisti, Infermieri, Podologi e Tecnici Ortopedici.

 

Obiettivo Formativo

Documentazione clinica. Percorsi clinico – assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza – Profili di cura.

 

Area Formativa

Acquisizione di competenze di processo: il Congresso si propone di affrontare rilevanti argomenti di ricerca di base con le implicazioni cliniche correlate di grande interesse generale e specialistico. Non mancheranno sessioni dedicate ai pazienti, in particolare sulla qualità di vita del malato, sul disagio psico-fisico che comporta la patologia linfatica, sugli attuali aspetti socio-assistenziali e normativi, al fine di migliorare lo sviluppo delle competenze professionali, per fornire sempre miglior assistenza al paziente.

 

Iscrizioni

Termine iscrizioni il 16 Novembre 2018.

 Clicca qui per scaricare il Programma Scientifico in formato pdf AGGIORNATO AL 26 OTTOBRE 2018

 

Incontro del Presidente con l’On. Maria Marzana

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Riprendiamo dalla pagina fb personale dell’Onorevole Maria Marzana un suo resoconto sull’incontro di ieri tra alcuni Deputati del M5S ed il nostro Presidente Franco Forestiere.

 

Oggi con il collega Giorgio Pasqua ho incontrato a Siracusa il Presidente dell’Associazione SOS Linfedema ONLUS, Franco Forestiere. Ci ha reso note le diverse criticità che permangono dopo la definizione delle linee di indirizzo e l’inserimento di questa patologia tra i Lea – Livelli essenziali di assistenza.

Infatti mancano ancora degli ambulatori che consentano di avere assistenza sul territorio, nonché il nuovo nomenclatore tariffario che consenta di ottenere i presidi sanitari indispensabili, come i tutori elastici.

Con la collega Marialucia Lorefice lavoreremo per quanto di competenza nazionale; per quanto riguarda la regione il collega Pasqua lavorerà ad un atto di indirizzo. Il Direttore Sanitario dell’Asp di Siracusa, Anselmo Madeddu, che abbiamo incontrato poco dopo, ha già dato la propria disponibilità ad incontrare l’associazione e ad attivarsi per fornire servizi sul nostro territorio ai pazienti che devono convivere con questa patologia.

Report del Presidente Forestiere dell’incontro del 16 Novembre

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Oggi, al Jolly Hotel Aretusa presenti in rappresentanza di Sos Linfedema onlus il presidente Francesco Forestiere, il dr. Giovanni Aiello e per Italf onlus la dssa Concetta Vinci e collegato in viva voce il prof. Sandro Michelini si è tenuto il programmato incontro con l’on Maria Marzana e il deputato regionale on. Giorgio Pasqua del Movimento 5 Stelle.

Sono state poste ed evidenziate le problematiche dei linfedemici in atto per la mancata pubblicazione del Nuovo nomenclatore tariffario nazionale che dovrebbe regolare, normare e consentire l erogazione dei sospirati e indispensabili tutori elastici di contenimento degli arti interessati (attualmente ci risulterebbe a binario morto presso la Ragioneria Generale delli Stato).

Di contro si è evidenziato come ancora la maggior parte delle regioni specie quelle del sud non abbiano dato applicazione ed istituzione alle strutture di primo livello (hub) e a quelle di secondo livello per consentire ove necessario il ricovero in strutture idonee e garantire in ogni caso gli accessi in day service ( i cosiddetti Pac,) pet le terapie cicliche di mantenimento.

Si è posto l’accento della drammaticità dei pazienti di linfedema del sud Italia, che tranne rarissime presenze (dr Fabrizio Pane Palermo e dr. Alfredo Leone Catania) sono del tutto carenti di centri di riferimento e specialisti per la patologia. Abbiamo registrato la serietà, la sensibilità e la disponibilità sia dell’on Marzana che dell’on Pasqua a farsi carico della soluzione di tali problemi ai diversi livelli istituzionali, attivandosi fin dall’immediato nella ricerca delle soluzioni più idonee ed adeguate. Ringraziamo fin da adesso i due parlamentari per l’attenzione mostrata, pronti a fornire da parte nostra i ragguagli necessari che via via si paleseranno.

Villa Regina ad Arco di Trento: una realtà di livello europeo per la cura del Linfedema

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Chi di voi si ricorda la partita di semifinale Italia Brasile del 1982, vinta dagli azzurri con i goal del ‘redivivo’ Paolo Rossi che ci consentì di accedere alla finale per poi vincere il Campionato del Mondo? Io c’ero! E ricordo bene il commento del ‘Corriere dello Sport’ che, il giorno dopo, titolava a tutta pagina ‘Il Brasile siamo noi’!

Oggi, chiamato dai coniugi Cariello (che continuano la tradizione familiare di gestione di strutture sanitarie assistenziali) per aiutarli ad organizzare il ‘neonato’ Reparto di Riabilitazione Linfologica concesso dalla Provincia di Trento alla Struttura ‘Villa Regina’ di Arco di Trento in regime di convenzione con il SSN per il ricovero in riabilitazione di pazienti con Linfedema primario e secondario, posso dire, parafrasando quel titolone, ‘la Germania siamo noi’! E lo dico con soddisfazione (senza nulla togliere ai colleghi tedeschi) perché finalmente, dopo lunghe e tenacissime battaglie, si è capito che la qualità assistenziale per servizi che il SSN è tenuto a fornire al cittadino in certe condizioni di salute, può essere elevata anche da noi che possiamo divenire, in questo settore, i secondi a nessuno!

Ho girato la Struttura in lungo ed in largo, visitando i pazienti nelle stanze di degenza, nelle sale di terapia, nella Palestra ed ho osservato le attività collaterali di ginnastica in acqua e di Nordik Walking. Mi sono confrontato con i colleghi medici, con i fisioterapisti, con la dietologa, con la psicologa. Abbiamo condiviso progetti e programmi riabilitativi, la cartella clinica, il materiale attestante il minutaggio delle singole componenti dell’assistenza sanitaria erogata, gli approfondimenti diagnostici e le terapie mediche complementari, nonché la ‘distribuzione’ delle terapie durante la giornata. Si, perché il paziente viene sottoposto (proprio come nelle migliori realtà linfologiche mondiali) a doppio trattamento quotidiano, antimeridiano e pomeridiano, e nessuno degli aspetti del trattamento fisico decongestivo viene trascurato dagli operatori: dalla ginnastica respiratoria al drenaggio linfatico manuale, dal Linfotaping al bendaggio multistrato anelastico, dalla kinesiterapia sotto bendaggio ai trattamenti di gruppo, all’idrokinesiterapia ed all’attività fisica all’aperto, nel meraviglioso parco circostante alla Struttura.

 

 

Durante il giro che mi ha letteralmente riempito gli occhi, ma soprattutto la mente, ho incontrato l’Assessore uscente alla sanità della provincia di Trento, l’on. Luca Zeni , che era voluto venire a vedere con i suoi occhi, in prossimità del passaggio del testimone al futuro collega, quello che i primi pazienti dimessi erano andati a raccontargli circa la soddisfazione dei loro bisogni. Non ho potuto fare a meno di congratularmi con lui, come professionista e come rappresentante di società scientifiche, per la sensibilità dimostrata nell’accogliere le legittime istanze dei molti pazienti che, fino a ieri, erano costretti a ‘migrare’ in altri paesi europei (soprattutto Germania) per poter essere adeguatamente curati. La provincia di Trento è la prima ad aver riconosciuto e realizzato quanto previsto nel documento sulle linee di indirizzo sui Linfedemi e patologie correlate, firmato in Conferenza Stato-Regioni il 15 Settembre 2016 (che include il ricovero dei casi clinici più complessi, provenienti da domicilio), realizzando, in tal modo, un vero esempio di ‘buona sanità’.

 

 

Per me è stata una vera e propria ‘catarsi’, una liberazione. Ricordo con profondo risentimento, mortificazione e senso di impotenza interiori, alcune delle lettere di dimissione da Centri di cura tedeschi di alcuni dei nostri pazienti. La frase che maggiormente mi colpiva (e che ho sottoposto in lettura ai colleghi, ai tecnici ed ai politici, Ministro incluso, del Ministero della Salute, nonché agli organi decisionali in Regione Lazio, ed in altre Regioni) era sistematicamente questa: si raccomanda, data la gravità della patologia e la necessità di prevenire aggravamenti clinici, di programmare un nuovo ciclo di trattamento presso questo Centro in quanto non esistono in Italia Centri in grado di fornire l’assistenza dovuta al paziente! Fermo restando che ogni paziente è libero di effettuare le sue scelte (anche in virtù delle nuove normative europee che gli consentono una libera scelta dei Centri presso cui curarsi) mi auguro che da ora in poi ci sia una maggiore propensione al trattamento ‘nostrano’ (ripeto, di altissimo livello!) con maggior risparmio complessivo, peraltro, per la spesa sanitaria nazionale.

I pazienti con Linfedema possono essere soddisfatti di questi enormi progressi che negli ultimi due tre anni stanno consentendo di cogliere risultati ritenuti ‘impossibili’ fino a poco tempo fa (normativa che regola l’assistenza, inserimento delle forme primarie tra le patologie rare, nuovo nomenclatore di prossima pubblicazione contenente gli indumenti elastici definitivi, delibera dell’INPS sugli aspetti medico-legali, ed oggi, un Reparto dedicato, portato avanti molto seriamente da operatori, sanitari, tecnici ed amministrativi capaci, motivati e grandiosamente umili, come si conviene a persone semplici nella loro ‘grandezza ed umanità’). Non li nomino perché non lo desiderano ma mi sento di chiedere ad ognuno degli ‘addetti ai lavori’ di collaborare con la Struttura perché questo piccolo tesoro del SSN possa essere ulteriormente potenziato e sia da esempio, da volano, per altre realtà similari in un’ottica di reale contenimento della spesa sanitaria (prevenzione delle complicanze e dell’ingravescenza clinica dei pazienti che significa, automaticamente, risparmio di perdita temporanea o definitiva della stessa personale capacità produttiva, oltre alla riduzione dei costi per la gestione delle complicanze acute).

24 ore di ‘ristoro’ mentale personale in Trentino, iniziate la sera del 23 Ottobre con una bellissima presentazione nell’Aula Magna di Villa Regina sul tema ‘Garibaldi fu ferito’ (una lunga, attenta ed analitica descrizione della gestione della ferita riportata sull’Aspromonte da Giuseppe Garibaldi, da parte di illustri luminari della scienza medica del tempo, italiani e stranieri, effettuata dal collega Francesco Minni, Direttore della I clinica chirurgica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna che ho avuto l’onore di conoscere e presentare ad una platea di oltre 100 professionisti convenuti da tutto il Trentino e da altre Regioni per ascoltarlo).

E’ il caso di dire che in questa circostanza si è realizzato ‘prima il piacere e poi il dovere’ per poi, nuovamente il grande piacere provato, appunto, nella giornata di oggi, per aver contribuito a portare avanti un progetto di quelli che segnano le tappe miliari nella storia di certe patologie e di chi ne è portatore.

Dr. Sandro Michelini

 Arco di Trento 24 Ottobre 2018

Report del prof. Michelini dal Congresso della Società Europea di Linfologia

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Il 21 e 22 Settembre si è svolto a Praga il 44° Congresso della Società Europea di Linfologia.

I temi trattati hanno esaminato molti degli aspetti diagnostici e terapeutici che interessano i pazienti con Linfedema e Lipedema. Particolarmente partecipate sono state le sessioni sugli ‘argomenti non sufficientemente discussi finora’, quella sul Lipedema, quella sugli aspetti psico-sociali, in cui è intervenuta anche Catherine Seo, quella chirurgica e quella sul trattamento dell’edema genitale.

 

Le novità in ambito genetico consistono nell’interesse che ha lo studio dei familiari nella scoperta dei nuovi geni (sempre più frequente l’evenienza di nuove mutazioni!) che, per essere considerati responsabili della malattia debbono essere necessariamente trovati mutati anche in qualche familiare. Quando ciò accade e l’esame linfoscintigrafico eseguito sul familiare positivo dimostra segni chiari di difficoltà di trasporto linfatico, si ottengono due risultati: la conferma del potere patogenetico della mutazione e la necessità di una prevenzione di vita per il familiare potenzialmente a rischio (almeno mediante norme di vita atte ad evitare fattori scatenanti).

Nella stessa sessione particolarmente interessante è stato il dibattito sugli edemi degli arti inferiori nell’anziano che frequentemente vengono mal inquadrati sia dal medico di medicina generale che da vari specialisti. Si è ricordato come frequentemente i cardiologi considerano la cosiddetta funzione sistolica (capacità contrattile del cuore, cioè capacità di sospingere i fluidi verso la periferia) che molto spesso è normale (la cosiddetta Frazione di eiezione – FE – che all’ecocardioDoppler appare nei limiti), ma sottovalutano una possibile disfunzione diastolica (frequente sopra i 65 anni di età, specialmente nella donna) che è, viceversa, espressione di incapacità di riempimento delle camere cardiache; se ridotta (ed è il dosaggio del PRO-BNP con semplice prelievo ematico che ci testimonia questa condizione) questa è responsabile degli edemi periferici. In questi casi la terapia fisica è controindicata; va privilegiata la terapia diuretica e, quando il paziente si ri-bilancia debbono essere indossati i gambaletti elastici dal mattino alla sera.

Nella sessione sul Lipedema sono emersi i già noti problemi delle difficoltà comuni nell’inquadramento diagnostico e dell’approccio terapeutico. Catherine Seo ha sottolineato lo stato di profonda frustrazione delle pazienti che al malessere fisico continuano ad aggiungere l’estrema limitazione dei risultati terapeutici, molti dei quali sono ancora da verificare.

Si è sottolineata anche la concomitanza, frequente in queste pazienti, di disturbi tiroidei (Tipo Tiroidite di Hashimoto), di disturbi del metabolismo glicidica (tendenza al diabete o all’insulino-resistenza) e problemi legati al ciclo mestruale coinvolgenti gli equilibri ormonali femminili (tutti aspetti da indagare in questi tipi di pazienti).

Nella sessione chirurgica si sono alternate le varie proposte con ‘frecciate’ reciproche tra i sostenitori delle tecniche microchirurgiche o del trapianto linfonodale da un lato, e quelli della Liposuzione dall’altro. Lo scrivente ha presentato un lavoro (che, peraltro è stato anche premiato) sul valore e limiti della chirurgia nei linfedemi primari e secondari; abbiamo raccolto dati e testimonianze di risultati clinici alternanti: in alcuni buoni risultati (soprattutto nelle forme secondarie) sia dal punto di vista della riduzione del volume e consistenza degli arti che della riduzione degli episodi linfangitici; in altri casi con risultato pressoché nullo; in altri ancora (in cui si era in partenza sbagliata l’indicazione chirurgica, come ad esempio in una linfangite inguinale o in un Lipedema puro) in cui si è assistito, addirittura, ad un peggioramento ‘iatrogeno’ del quadro clinico complessivo.

La conclusione che si è tratta, dopo il contributo in discussione di vari ‘opinion leader’ è che i casi candidati alla chirurgia debbono essere più attentamente selezionati ed inquadrati onde evitare di sottoporli ad interventi (con anestesie generali o locali) che possano esitare in possibili insuccessi terapeutici.

Durante il Congresso è stato anche conferito (dal presidente del Congresso Martin Wald) un premio onorifico per essersi particolarmente distinto a livello nazionale nello studio della Linfologia ad Oldrich Eliska.

Gli edemi dei genitali esterni, di difficile gestione sia nel maschio che nella femmina, trovano ugualmente impegnati sui due fronti il chirurgo (con interventi di riduzione demolitiva dei tessuti e ricostruzione plastica) ed il fisioterapista, proteso verso il trattamento manuale, bendaggi coesivi di indubbia efficacia fino alla progettazione di indumenti elastici definitivi (tipo condom per l’edema del pene, con gli indumenti elastici che normalmente si usano per i monconi dell’amputato per gli edemi scrotali).

Molto partecipato, come sempre, grazie anche ad una massiccia presenza dei componenti della Società Ceca di Linfologia che, per l’occasione, ha unito i programmi con un servizio continuo di traduzione simultanea(oltre 400 partecipanti). Appuntamento per il prossimo incontro a Maggio 2019, a Brussel, organizzato da collega belga Pierre Bourgeois.

                                                                                                                                            Dr. Sandro Michelini

Praga 22 Settembre 2018

Riconoscimento medico legale da parte dell’INPS nei confronti del Linfedema

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Finalmente anche l’Ente di previdenza statale dedica una particolareggiata circolare indirizzata a tutte le commissioni medico-legali, firmata dal Direttore Generale Medico Legale dell’INPS Prof. Massimo Piccioni, in cui si sottolineano tutti gli aspetti del disagio funzionale e psicologico dei pazienti e, soprattutto, della considerazione della necessità della cura.

In occasione di un incontro con il Prof. Francesco De Lorenzo (Presidente del FAVO – Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia -) che aveva invitato lo scrivente alla giornata di presentazione dei dati epidemiologici che l’Associazione organizza ogni anno, si è discusso con il Direttore Generale Piccioni delle problematiche complesse che incontrano quotidianmente i pazienti affetti da Linfedema primario e secondario, in primis relativamente alla possibilità di cura.

Il Prof. Piccioni ha risposto subito positivamente alla nostra richiesta di affrontare il problema anche sotto il punto di vista previdenziale e,  con il dr. Onofrio De Lucia, suo stretto collaboratore, si è sviluppato un utile e rapido confronto (alla luce delle linee guida internazionali) che ha condotto alla formulazione del documento pubblicato sul sito ufficiale dell’INPS, raggiungibile con il sotto indicato link:

https://www.inps.it/docallegatiNP//Mig/Istituto/linee_guida_linfedema.pdf

Un altro importante tassello che come ITALF ed SOS Linfedema poniamo nella costruzione di un progetto globale a difesa dei diritti dei malati.

Dr. Sandro Michelini

Roma 28 Luglio 2018


Per comodità dei nostri associati riportiamo anche qui il PDF dell’importante documento dell’INPS in modo da renderlo sempre facilmente reperibile.

SOSLinfedema alla Giornata Mondiale della Fisioterapia 08.09.2018 AIFIPUGLIA

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Riceviamo dalla Presidente Regionale dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, dr.ssa Claudia Pati, l’invito ad aderire alla Giornata Mondiale della Fisioterapia che per la sezione Puglia nel corrente anno si svolgerà  nella giornata dell’8 settembre 2018 alle ore 09.30 nella zona antistante l’ingresso del Polo Riabilitativo di San Cesario di Lecce (LE).

La giornata vuole sottolineare l’unione e la solidarietà della comunità di fisioterapisti. È una opportunità per riconoscere il grande lavoro che i fisioterapisti svolgono per i loro pazienti e la comunità. 

Anche quest’anno, come sede regionale pugliese, è stata  confermata l’iniziativa “adozione di un albero di ulivo” in un Presidio Riabilitativo pugliese.

“L’ulivo rappresenta la nostra terra, è nella nostra storia e caratterizza il nostro paesaggio: è il simbolo della vita. Cresce rigoglioso in mezzo alle pietre, spesso in situazioni difficili, senza cedere, con saggia ostinazione; si incurva, si contorce ma si erge verso il cielo senza paura di mostrare tutta la sua vecchiaia. L’adozione dell’ulivo ci aiuta ad infondere pace, fede, speranza, forza e vita ai nostri pazienti durante il percorso di cura. 

A tal fine, abbiamo individuato la zona antistante l’ingresso del Polo Riabilitativo di San Cesario di Lecce, struttura di riferimento importante nel nostro settore, dove piantumare l’ulivo per edizione 2018 della Giornata Mondiale della Fisioterapia.