Ri-generarsi II CAMPO LINFOLOGICO TERMALE

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Report dal dr. Rando

 ” Ri-generarsi  II CAMPO LINFOLOGICO TERMALE “

di Valdieri tenuto dal 5 al 9 giugno 2019.

  • 7  terapiste  esperte coinvolte , delle  9  dedicate  all’ Ambulatorio per la diagnosi , la prevenzione  e la  cura  di riabilitazione linfologia
  • 1  medico responsabile ( il  sottoscritto, responsabile  del suddetto ambulatorio  per  Alba e Bra,  )
  • 6  mesi  di lavoro di preparazione  ed  organizzativo
  • 18 pazienti  selezionati  e partecipanti,  tutti affetti da linfedema :   3  uomini (  1 operato per ca  della mammella, 1 operato per ca della prostata, 1 operato per melanoma dell’arto inferiore ) , 3  donne con linfedema  primitivo degli arti inferiori, 1 donna con linfedema iatrogeno degli arti inferiori, 1  donna  con linfedema primitivo dell’arto superiore; 10 donne operate  per  ca  della mammella.
  • 1  moglie e  4 mariti in qualità di accompagnatori
  • 8  medici  di medicina  generale  partecipanti per  attività formativa, il 6 giugno
  • altri operatori  dell’ASL  CN2  intervenuti :  dottoressa  Cinzia Ortega, direttore  SOC Oncologia; dottoressa Mariagrazia Ciofani  psicologica,psicoterapeuta ; Don Domenico Bertorello  , cappellano; dottor Franco Franzè, direttore f.f.  SOC Medicina Fisica  e  Riabilitativa.
  • partnership e collaborazione con  ANDOS  – sezione  Patrizia Gosso di Alba, presidente  dottoressa Ivana Sarotto
  • 3 enti patrocinatori :  Italian Lymphedema Framework , SOS Linfedema Onlus, Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta
  • Sponsor : BSN medical, LR People Health Care, CIZETA Medicali, Essity, PlantaFarm, SANIT Torino, THUASNE
  • Partner : Coldiretti Piemonte sezione di Cuneo, Mulino Marino, Roberto Sarotto, ParaFARMACIA VIGLIONE  Alba, ZUCCARI , ATLANTE
Gli obiettivi del CAMPO erano:
  • attività riabilitativa linfologica intensiva combinata con le cure termali (  acqua sulfurea, alghe e fanghi );
  • disciplina dell’auto-cura;
  • apprendimento  dell’autodrenaggio e dell’autobendaggio;
  • approccio all’alimentazione corretta e cucina naturale attraverso un percorso mirato alla detossificazione, alla disintossicazione ed al drenaggio;
  • incentivazione del movimento e dell’attività fisica all’aperto;
  • confronto e condivisione tra pazienti e familiari;
  • rivalutazione rigenerazione della propria persona e delle proprie capacità , dell’immagine di sè, delle arelazioni, degli atteggiamenti e delle scelte appropriate riguardo alla propria condizione ed alla malattia
Le attività svolte hanno rispettato il programma presentato nella locandina ( con inizio alla 7.30  e conclusione con attività socializzanti dopo cena, intorno alla mezzanotte )
Tutti i pazienti sono stati valutati  all’arrivo al CAMPO mediante una cartella clinica specifica che è stata aggiornata nei giorni successivi ed alla conclusione
A ciascun paziente è stato consegnato un diario quotidiano nel quale riportare dati soggettivi ed oggettivi durante il CAMPO ( alimentazione, liquidi, diuresi, movimento, dolore, percezioni )
A tutti i pazienti sono stati consegnati dei questionari sul gradimento delle attività del CAMPO ( organizzazione, assistenza sanitaria e  cure, attività termali, attività collaterali, struttura alberghiera e servizi )
A tutti i pazienti sono stati consegnati dei questionari sul gradimento delle singole attività del programma del CAMPO
Tutti i pazienti hanno sottoscritto una liberatoria per l’uso di fotografie e filmati a titolo divulgativo e didattico limitatamente ad ambiti professionali e scientifici
Tutti i pazienti hanno rilasciato un’intervista conclusiva sul CAMPO , in particolare : ” le informazioni relative al programma proposto erano già chiare prima della partecipazione ? ” , ” perché ha sentito di partecipare ? “, ” come valuta  l’esperienza vissuta al campo ? “, ” cosa porta  a  casa ? “
Un’intervista è stata rilasciata  anche da ciascun operatore  partecipante
I risultati sono stati complessivamente  molto soddisfacenti.
Per tutti  i pazienti sono stati riscontrati :
  • una significativa  riduzione del linfedema ( volume e consistenza del pannicolo sottocutaneo ),
  • un netto miglioramento dell’ articolarità dell’arto interessato,
  • calo ponderale,
  • una migliore performance fisica globale,
  • un significativo miglioramento dell’umore,
  • una maggiore consapevolezza della propria persona e della propria immagine,
  • una migliorata competenza nell’autobendaggio e nella conoscenza dei materiali per la compressione,
  • un rafforzamento del gruppo e delle capacità di condivisione
Le terapiste, dopo essersi dedicate  all’organizzazione ed alla logistica per la preparazione del CAMPO, hanno lavorato con passione ed entusiasmo impegnandosi nelle complesse attività prettamente riabilitative e specifiche del linfedema, ma anche ad altre attività  ancillari alla riabilitazione ( risveglio muscolo-articolare del mattino, tai – chi, idrochinesiterapia in acqua termale, ban dancing, tattilità, guida alimentare, stile di vita, esercizio e movimento all’aria aperta).
Il gruppo di lavoro è stato coeso, empatico e molto attento nei riguardi dei bisogni dei pazienti che all’unanimità hanno espresso larghi consensi ed apprezzamenti.
Per  il futuro a breve e lungo termine, in previsione del prossimo  campo e  del  Congresso Nazionale dell’ Italian Lymphedema Framework  nel 2020  ( di cui  ci è stata  assegnata  l’organizzazione e la  realizzazione  ad  Alba ), sono previsti  ulteriori iniziative, momenti di incontro e di  follow up  ( anche in collaborazione  con  ANDOS – sezione  di Alba ).
Giancarlo  Rando

Petizione diretta all’On. Giulia Grillo Ministro della Sanità

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Su iniziativa congiunta delle Associazioni SOSLinfedema Onlus e ITALF Onlus, è stata pubblicata sul noto sito on line CHANGE.ORG una petizione diretta all’On. Giulia Grillo Ministro della Sanità, sulla condizione dei pazienti affetti da Linfedema.

Ecco il testo della Petizione

Centinaia di migliaia di persone affette in Italia da Linfedema e patologie correlate sono generalmente private dell’assistenza sanitaria specialistica, delle necessarie cure riabilitative e dei tutori elastocompressivi indispensabili per la loro sopravvivenza attiva. Dopo anni di attese sono state approvate in Conferenza Stato regioni (15/09/2016) le Linee di indirizzo ministeriali per il Linfedema e patologie correlate che dettano criteri e modalità per la cura e presa in carico di questi pazienti con specifiche indicazioni sui centri di riferimento che ogni regione avrebbe dovuto costituire ad hoc. Passano gli anni ma i pazienti aspettano inutilmente provvedendo a curarsi in strutture private a proprie spese spesso con enormi disagi per la insufficiente presenza in aree del Paese dei riferimenti specialistici necessari pur se privati. Praticamente le Regioni nella maggior parte dei casi stanno facendo orecchie da mercante non attuando ciò che concordato in Conferenza Stato Regioni. Il 12 gennaio del 2017 con l’approvazione del DPCM sul riordino e aggiornamento dei L. E. A. anche il Linfedema primario è stato inserito tra le nuove malattie rare riconosciute consentendo così ai suoi malati di poter usufruire dei tutori elastocompressivi a trama piatta, importantissimo e insostituibile strumento di cura da indossare a vita. Ebbene anche in questo caso il decreto non è ancora attuato perché manca la pubblicazione del Nuovo Nomenclatore Tariffario Nazionale parcheggiato da oltre un anno alla Ragioneria Generale dello Stato. Analoghe difficoltà si riscontrano nella individuazione degli specialisti di malattie rare a livello regionale che devono certificare il Linfedema come patologia rara ma che di fatto in larga parte dei casi sconoscono la patologia. Rivendichiamo che il Linfedema possa essere esaminato e certificato da medici linfologi competenti in materia e che i tempi possano essere contingentati non oltre 60 giorni dalla richiesta e che i centri di riferimento siano individuati da chi da anni fa attività clinica in materia. L’INPS il 31 luglio 2018 si è dotata di proprie Linee guida per una valutazione del Linfedema secondo le Linee di indirizzo ministeriali. Purtroppo le commissioni miste composte da medici delle aziende sanitarie, presiedute da Inps, nella maggior parte dei casi sconoscono i criteri contemplati dalle Linee guida citate e dalle Linee di indirizzo ministeriali, individuando la patologia come un problema estetico, non già come una patologia cronica invalidante e ingravescente così individuata dalle citate Linee guida e Linee di indirizzo, con valutazioni negative che mortificano nel fisico e nell’anima i pazienti bistrattati. Chiediamo pari trattamento e assistenza, come tutti i malati assistiti dal S.S.N. per tutte le altre patologie. Rivendichiamo il diritto costituzionale, di essere curati e assistiti, secondo le necessità di terapie e di sostegni, che la nostra patologia richiede e sulla base di leggi e normative nazionali dello Stato, fino ad oggi inattuate e ignorate. La nostra condizione di gravità, non consente in alcun modo rinvii o ancor peggio interventi approssimativi. Poniate la giusta attenzione e riguardo, ad una comunità di 500.000 Persone, che tenta invano di sopravvivere al proprio male, allo stremo di risorse fisiche, economiche e sociali. Le associazioni Sos Linfedema onlus e Italf onlus. 

SOSTIENI ANCHE TU LA NOSTRA BATTAGLIA: FIRMA LA PETIZIONE

 

CORSO SUL BENDAGGIO ELASTOCOMPRESSIVO NEL LINFEDEMA

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 AGGIORNAMENTO – I POSTI DISPONIBILI ALLA DATA DEL 29 APRILE
SONO STATI TUTTI OCCUPATI. GLI ORGANIZZATORI RINGRAZIANO PER L’INTERESSE E GARANTISCONO CHE L’OPERAZIONE SARÀ RIPETUTA.

 

CIZETA MEDICALI & COLELLA (Nuove Tecnologie Ortopediche)

organizzano a  San Cassiano (LE)

il  9 e 10 Maggio 2019

un CORSO PER FISIOTERAPISTI

SUL CORSO SU BENDAGGIO ELASTOCOMPRESSIVO NEL LINFEDEMA

 

Argomenti del corso:

  • . tecniche di bendaggio
  • . nuovi materiali nel bendaggio – bende siliconate
  • . bendaggio arto superiore
  • . bendaggio arto inferiore
  • . cenni su bendaggio insufficienza venosa con complicazione di ulcus cruris

Informazioni sul corso:

  • il corso avrà la durata di 1 giorno
  • partecipanti per singola giornata: max 20 persone
  • corso gratuito

sede del Corso:
N.T.O. Colella S.r.l. 348 9120303 Zona P.I.P. Lotto 4  73020 San Cassiano, LE
345 6950983- 348 9120303

Ciao Massimo!!!

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Ciao Massimo!!!

E’ difficile descrivere ciò che si prova quando un ‘compagno di squadra’ ‘abbandona la corsa’! Non certo per squalifica perché parliamo di un gentiluomo che non conosceva il termine ‘scorrettezza’; era un termine avulso dal suo modo di essere e dal suo modo di vivere. Straordinario nella sua semplicità. Ho provato a cercare immagini sul WEB che potessero ritrarlo ma è stato difficilissimo proprio per la sua naturale ‘riservatezza’. Così ho deciso di porre una delle foto scattate (con Gianni Moneta) in occasione di un incontro scientifico di due anni fa (Congresso della Società europea di Linfologia a Stoccarda).

Lo incontravi sempre in queste circostanze! Quanti Congressi abbiamo frequentato insieme, caro Massimo, da una parte e dall’altra dell’Oceano? Quanti pensieri abbiamo condiviso? Di quanti progetti abbiamo discusso? Sempre nella sola ottica di fornire un miglior servizio al paziente. Sicuramente la tua impostazione era sempre da ‘imprenditore aziendale’, fedelissimo agli obiettivi ed accorto coordinatore di un insieme di azioni miranti alla costante crescita delle varie attività, perfettamente integrato nel tessuto dell’Azienda stessa e con i tanti collaboratori che, come me, oggi si sentono un po’ più soli.

Ma, nel tuo fare che, come in tutti noi, derivava dalla tua indole, hai sempre massimamente rispettato due aspetti fondamentali di ‘etica’: il rispetto degli altri (soprattutto delle aziende ‘concorrenti’) nei rapporti a 360°, e la garanzia che, in ogni circostanza, non si venisse meno ai criteri di ‘qualità’ dei prodotti che venivano, volta per volta, presentati e forniti dall’Azienda sul Mercato. Abbiamo condiviso molte cose insieme e ci siamo spesso ‘consigliati’ e scambiati opinioni su fatti, su persone, su circostanze, sempre con la massima discrezione. Come abbiamo fatto pochi giorni fa a casa tua, ove, al termine della breve ma intensa visita, ti ho ringraziato per quanto anche in quella circostanza mi stavi trasmettendo della tua esperienza e ti ho lasciato sereno, come il Massimo di sempre.

Ricordi, tra le altre cose, il ‘frenetico ‘aggiustare’ dell’ultimo minuto, di alcuni aspetti del documento sulla disabilità da Linfedema, il cui testo stavamo condividendo con gli esperti dell’INPS? Ricordi tutte le iniziative di formazione e di aggiornamento, curate con dovizia di particolari, che abbiamo portato avanti insieme e che tanta soddisfazione morale ci hanno arrecato?

Ciao Massimo,

il nostro dialogo è solo interrotto materialmente ma prosegue quel feeling morale che ha fatto affezionare alla tua persona tanta gente e con la quale condivido in questo momento, unitamente alla tua bellissima famiglia, la profonda tristezza che ci pervade per la tua nuova dimensione.

In ricordo di Massimo Favini

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È volato via lasciando una scia luminosa di amicizie ed empatie per quel suo carattere solare, per la sua umanità e generosità. Il suo sorriso ci sarà di gran conforto nei momenti bui. Il suo esempio di Gentiluomo, un modello comportamentale senza pari.

Ciao Massimo ci rivedremo a Dio piacendo. Che la Pace colà ti mondi della recente sofferenza.

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Massimo Favini, CEO di Cizeta Medicali e Autorevole Membro del Consiglio Direttivo Italf onlus

Si discute di Linfedema in CAMERA DEI DEPUTATI ma ancora niente DECRETO TARIFFE

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Giovedì 21 febbraio l’On. Elena Carnevali ha illustrato al Ministro della Salute una Interrogazione a risposta immediata in commissione (la n. 5-01539), in cui, ricordando che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017, ha sostituito integralmente, dopo ben 16 anni, il precedente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001 con cui erano stati definiti a sua volta i livelli essenziali di assistenza (Lea),

HA DOVUTO SOTTOLINEARE CHE

tali aggiornamenti, nonostante siano sostanziali ed innovativi, a due anni di distanza non sono ancora divenuti operativi, in quanto manca

il «DECRETO TARIFFE»

che ne fissa il costo massimo mentre lalegge di bilancio 2018 (articolo 1, comma 420, della legge n. 205 del 2017) aveva posto come termine ultimo per la sua emanazione il 28 febbraio 2018;

Il ministro attraverso il sottosegretario Luca Coletto,  con risposta scritta pubblicata Giovedì 21 febbraio 2019 nell’allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali) 5-01539, non ha dato alcuna data per la emanazione del decreto interministeriale di definizione delle tariffe massime nazionali relative alle medesime prestazioni, ma ha ricordato che alcune regioni virtuose (NON IN PIANO DI RECUPERO COME PURTROPPO SONO MOLTE REGIONI ITALIANE) si sono organizzate da tempo con la erogazione di prestazioni extra LEA. E chiude dicendo che ” il Ministero della salute seguirà con molta attenzione la procedura relativa alla nuova proposta tariffaria affinché si arrivi, in tempi brevi, alla definizione della stessa.” 

QUINDI ANCORA NESSUNA RISPOSTA!

MA quanto tempo ancora devono ASPETTARE gli ammalati di LINFEDEMA, che spesso hanno dovuto ridurre anche il lavoro a causa della malattia,  per ottenere lerogazione dei servizi di cura e la fornitura dei COSTOSI, ma INDISPENSABILI indumenti elastici su misura, mentre lo Stato ha già riconosciuto Loro il DIRITTO ALLA CURA?

 

Corso di “ALTA FORMAZIONE IN LINFODRENAGGIO MANUALE E RIABILITAZIONE INTEGRATA DELL’EDEMA FLEBOLINFATICO”

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 Milano, 11- 12 – 13 gennaio / 08 – 09 – I O febbraio 2019

OBIETTIVI DEL CORSO

– Comprendere l’anatomia, la fisiologia e la fisiopatologia del Sistema Linfatico e del Sistema Venoso.
– Fornire le indicazioni utili per li miglior approccio tera­peutico di ciascun quadro clinico sulla base dei principi dell’Evidence Based Medicine e delle linee guida aggior­nate delle principali società scientifiche nazionali ed inter­nazionali che operano nel settore.
– Saper applicare le tecniche di Linfodrenaggio Manuale, Drenaggio Venoso Manuale e terapia elasto-compressi­va nell’edema flebo-linfatico.
DOCENTI
Dott. Sandro Michelini
Medico Chirurgo. Specialista in Chirurgia Generale. Presiden­te ITALF. Membro del Comitato esecutivo dell’lnternational Society of Lymphology e della Società Europea di Linfologia. Presidente in carica della lnternational Society of Lympholo­gy.
Dott. Alessandro Failla
Dottore in Fisioterapia. Membro dell’lnternational Society of Lymphology e della Società Europea di Linfologia. Già do­cente presso le Università degli Studi di Genova e Milano.

Update sui Linfedemi ad Arco di Trento

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Update sui Linfedemi ad Arco di Trento.

A pochi mesi dall’inizio delle attività assistenziali la nuova Unità di Riabilitazione Linfologica di Villa Regina di Arco di Trento ha organizzato, in qualità di ‘Provider’, un Corso Teorico-Pratico sul ‘Management del Linfedema primario e secondario’ per la formazione di 25 operatori interessati al settore: medici, fisioterapisti ed infermieri. Scopo dell’evento: dotare i vari operatori di un ‘background culturale’ adeguato e pronto ad affrontare i vari tipi di problema che la gestione della malattia comporta nelle sue varie sfaccettature.

Con questi presupposti nei primi tre giorni dedicati all’iniziativa (15-16 e 17 Dicembre 2018), presso la ‘sala convegni’ della Struttura, si sono dibattuti gli aspetti salienti relativi ai percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali che saranno ulteriore oggetto di approfondimento in un secondo appuntamento già programmato per i giorni 19, 20 e 21 Gennaio 2019.

In queste prime giornate (la scelta del sabato, domenica e lunedì è stata fatta per ostacolare il meno possibile le attività assistenziali normalmente svolte dalla Clinica) sono stati puntualizzati i vari aspetti di anatomia microscopica e macroscopica, di fisiologia e di fisiopatologia del sistema linfatico in una ottica di ‘visione d’insieme’ dello stesso nell’intero organismo, della sua distribuzione, e dei suoi ruoli svolti nel rispetto dell’omeostasi proteica, volemica e, soprattutto, immunitaria globali. E’ stato illustrato quindi il percorso etiopatogenetico che porta all’insorgenza del Linfedema primario e secondario con riferimento ai dati epidemiologici mondiali e nazionali ed alla previsione di incidenza della patologia negli anni futuri, sicuramente in incremento (nonostante l’introduzione della metodica del ‘linfonodo sentinella’) almeno nelle forme secondarie. A proposito delle forme primarie si è ribadito l’interesse del test genetico che, in molti casi, è particolarmente utile nel completamento dell’iter diagnostico. La netta prevalenza dei casi ‘sporadici’ di linfedema primario (circa il 90% dei pazienti mediamente osservati) è un elemento relativamente ‘rassicurante’ nei confronti della presumibile ‘non trasmissibilità’ dell’affezione ai discendenti.

Procedendo con l’analisi dei dati si è fatto un excursus sugli aspetti diagnostici che portano alla formulazione della diagnosi (colorito cutaneo, consistenza tissutale, temperatura cutanea, presenza o meno del segno della fovea, presenza o meno del dolore, presenza o meno del segno di Stemmer e suo significato clinico, evoluzione clinica nelle forme primarie (dalla porzione distale dell’arto a quella prossimale) e di quelle secondarie che viceversa progrediscono dal porzione prossimale a quella distale dell’arto interessato. Dall’anamnesi correttamente eseguita e da un esame clinico che consideri gli aspetti ricordati è agevole formulare la diagnosi corretta che, tuttavia, ancora oggi, sia per le forme primarie che secondarie, a volte giunge anche molto tardivamente in maniera incomprensibile, quanto biasimevole per mancanza di cultura specifica sull’argomento da parte di molti operatori sanitari (il solito detto che ci ricorda che un medico, ma anche un qualsiasi operatore sanitario, non ‘sa quello che vede’ ma ‘vede quello che sa’). Il ritardo nella diagnosi comporta progressione della malattia e predisposizione alle complicanze che aggravano inevitabilmente la naturale storia evolutiva dell’affezione.

Si sono quindi illustrati i vari aspetti relativi agli approfondimenti strumentali che aiutano a meglio inquadrare la clinica del Linfedema e, conseguentemente, l’approccio terapeutico personalizzato, primo fra tutti l’esame linfoscintigrafico, accompagnato dall’ecografia ad alta risoluzione, la TAC, la Risonanza magnetica nucleare, la video-fluoroscopia (sottolineando, ancora una volta, di quest’ultima il valore esclusivamente ‘qualitativo’ e non ‘quantitativo’ che viene dato ai fini della comprensione dei motivi della stasi).

Dopo aver descritto alcuni aspetti teorici del linfodrenaggio manuale si è quindi proceduto con la dimostrazione pratica delle principali manovre che vengono impiegate nell’esecuzione dello stesso e si è fatto provare, a piccoli gruppi di due o tre persone, le manovre stesse. Si quindi passati ad illustrare un trattamento dell’arto inferiore e successivamente dell’arto superiore, ipotizzando casi ‘non complessi’. E’ seguita la pratica dei partecipanti con correzioni individuali. Con la descrizione delle ‘vie linfatiche alternative’ si è quindi passati alla dimostrazione dei trattamenti dei casi più complessi, quali il grosso braccio post-mastectomia, la ‘grossa gamba’ presente a seguito di interventi demolitivi per neoplasie (utero, ovaio, prostata, retto, melanomi) e degli edemi dei genitali esterni che comportano severe problematiche nella gestione del singolo caso clinico.

Il drenaggio linfatico manuale, in cui ciascuno degli operatori si è cimentato nella esecuzione pratica dei singoli casi ipotetici con ‘correzioni’ individuali, si è concluso con la dimostrazione (poi ripetuta nella pratica dai singoli partecipanti) del trattamento del ‘Linfedema del volto’.

E’ stata quindi la volta del trattamento elastocompressivo. Si è partiti dai concetti fondamentali ispiratori del bendaggio per sottolineare, successivamente, che ogni bendaggio deve essere personalizzato in funzione del paziente, prima ancora che dallo stadio clinico della malattia. Il paziente, infatti, può essere perfettamente valido (cioè in grado di compiere un adeguato esercizio fisico distribuito durante la giornata), meno valido (con una capacità espressiva fisica intermedia distribuita durante la giornata) o completamente ‘allettato’. In funzione del tipo di paziente vengono quindi scelti i materiali (anelastici, monoelastici, bielastici, a corta elasticità) e, conseguentemente, le tecniche (semplice rotatoria, a spina di pesce o ad otto) con cui gli stessi vengono applicati nelle zone anatomiche interessate. Ovviamente, dal punto di vista riabilitativo il paziente ideale è rappresentato da quello valido al quale, indipendentemente dalla natura primaria o secondaria del linfedema e dallo stadio clinico, viene confezionato un bendaggio multistrato anelastico con tecnica a spina di pesce o ad otto (che assicurano una maggior tenuta nel tempo del bendaggio stesso anche in caso di prolungato lavoro muscolare eseguito dal paziente).

 

 

 

 

Si è passati quindi alla dimostrazione del bendaggio nel caso dell’edema dell’arto inferiore e nel caso del grosso braccio con successiva pratica individuale da parte dei partecipanti, accompagnato da esercizi specifici eseguiti per l’attivazione delle pompe muscolari degli arti sotto bendaggio.

Con l’acquisizione delle nozioni generali e con le prove eseguite si è quindi proceduto con la presentazione di casi clinici complessi e con la descrizione dei relativi approcci terapeutici. Si sono quindi descritte le complicanze più frequenti che si presentano in caso di patologia del sistema linfatico: dalle linfangiti infettive (prime fra tutte l’erisipela) a quelle chimiche a quelle fisiche; dalla pachidermia alla verrucosi (con dimostrazione di singoli casi clinici e della loro gestione sia dal punto di vista igienico che del trattamento specifico); dalle micosi alle lesioni ulcerative e fino al linfocele, frequentemente riscontrabile a seguito di terapia chirurgica non eseguita esclusivamente per motivi oncologici ma anche per interventi di chirurgica generale o vascolare periferica (per lesione dei tronchi linfatici principali).

Si è quindi presentata una serie di casi complessi di edema dei genitali esterni con la gestione di tutti gli aspetti terapeutici specifici, primo tra tutti ‘elastocompressione personalizzata’.

Una menzione particolare è stata fatta sulla pressoterapia sequenziale, con l’indicazione dei tempi e dei regimi pressori, con un continuo richiamo in tutto quanto si è presentato, al ‘Consensus Document’ dell’international Society of Lymphology. A questo proposito si è ricordato come questo documento focalizzi l’attenzione sull’impiego della pressoterapia nelle forme secondarie in cui elevato è il rischio (soprattutto con l’utilizzo di elevate pressioni) di ‘fibrosi da ingorgo’ prossimali negli arti. Si è rinnovata la convinzione personale, dettata dall’esperienza, che la pressoterapia sia oggi da riservare essenzialmente ai pazienti suscettibili di prevalente terapia fisica passiva e non attiva (allettati o pazienti con gravi disabilità neurologiche od osteo-articolari) o a coloro ai quali, per motivi logistici o di intrasportabilità, è preclusa di trattamenti fisici decongestivi complessi adeguati e periodici.

La notevole partecipazione attiva, con frequenti richieste di approfondimento e di chiarimenti, ha dimostrato come nella Struttura stia fortemente crescendo il desiderio di affrontare queste tematiche e come, in generale, l’interesse per le patologie linfatiche sia fortemente aumentato e stia ulteriormente aumentando negli ultimi tempi.

Le risposte alle oltre 100 domande proposte con quiz a risposta quadrupla ai partecipanti, nel rispetto delle norme del Programma di ‘Educazione Continua in Medicina’, al quale il Corso è stato iscritto, hanno infine dimostrato come l’interesse sia stato elevato e fruttuoso per tutti i partecipanti a vantaggio complessivo della qualità assistenziale offerta da Villa Regina.

Prima dell’inizio del Corso nelle singole giornate ci siamo confrontati sui casi clinici attualmente ricoverati, constatando nella circostanza, una sincera e concreta soddisfazione da parte dei pazienti trattati (tutti in prossima dimissione) che hanno ottenuto mediamente ottimi risultati clinici maturati in un clima sereno, distensivo e particolarmente distintosi per la confortevolezza sotto tutti i punti di vista.

Appuntamento a Gennaio per trattare e risolvere insieme tanti altri temi inerenti queste tematiche e già calendarizzati.

Colgo l’occasione per inviare i migliori auguri di Buon Natale e Felice 2019 ai lettori ed alle loro famiglie da parte mia e da parte di Gianni Moneta che mi ha seguito ed ha collaborato con me in questa ennesima esperienza.

                                                                                                                                                              Dr. Sandro Michelini

Arco di Trento 17 Dicembre 2018.