Reports di 3 Congressi del Prof. Michelini

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Scusandomi per il ritardo credo sia doveroso comunicare alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato l’ultimo Congresso mondiale dell’International Society of Lymphology tenutosi a Buenos Aires ed Iguazu dal 23 al 27 Settembre u.s. E, siccome il ritardo è stato determinato dal dover preparare i lavori per la partecipazione al I Congresso nazionale della Società Turca di Linfologia (tenutosi a Istambul l’11, 12 e 13 Ottobre) e, soprattutto al V Congresso Nazionale dell’ITALF (tenutosi a Napoli nei giorni 18 e 19 Ottobre) proverò, in via eccezionale, a sintetizzare i tre eventi con la speranza che la memoria non mi inganni.

 

Report 23° Congresso International Society of Lymphology – Buenos Aires – Settembre 2019

Inutile dire che a Buenos Aires ci siamo sentiti ‘in casa’ per una accoglienza calda ed in un’atmosfera molto serena e costruttiva. Nella prima giornata lo scrivente ha presentato nella cerimonia di apertura alcune delle iniziative intraprese durante il biennio di presidenza mondiale: dalla completa ‘rivisitazione’ del sito ufficiale della Società Scientifica alle istanze presentate all’Organizzazione Mondiale della Sanità relative all’aggiornamento dei dati epidemiologici sui Linfedemi ed al possibile inserimento del Lipedema tra le malattie incluse (cioè riconosciute con proprio codice) nell’International Classification of Diseases; ed ancora un forte richiamo ai più importanti costruttori e fornitori di indumenti elastici a livello mondiale affinché Contenendo i costi finali dei prodotti rendano accessibile il loro utilizzo ad una fetta molto più ampia di popolazione di malati che, viceversa, non potrebbe utilizzarli a proprio beneficio; e ancora, la scelta di dedicare l’ultimo giorno di Congresso ad Iguazu, interamente all’aggiornamento delle linee guida societarie (Consensus Document), oltre che di dedicare un apposito Documento di Consenso societario al Lipedema (per il quale è stata nominata in Comitato esecutivo una apposita commissione di cui lo scrivente fa parte). E da ultimo l’adesione dell’International Society of Lymphology al Gruppo interno all’OMS ‘Alliance for health promotion’ che si sta occupando di avviare le procedure per il riconoscimento del Lipedema. Una serie di iniziative accolte con soddisfazione da molti colleghi che hanno percepito l’importanza della ‘dinamicità’ che deve sempre ispirare i vertici degli organismi scientifici al fine di  migliorare la comunicazione ed il ‘modus operandi’ dei singoli addetti ai lavori. La sessione sulle ‘Basic sciences’ che tradizionalmente apre il Congresso ISL ha consentito di puntualizzare meglio lo stato delle conoscenze sugli aspetti genetici, sulla biologia molecolare e sui fattori di crescita che, tuttavia, in questa circostanza sono stati considerati con la necessaria prudenza (in relazione alla loro azione) soprattutto nelle forme secondarie, ove ancora esiste una possibilità di ‘progressione’ della malattia tumorale (Alitalo). Ancora prudenza è stata espressa nei confronti delle indicazioni agli interventi di Chirurgia Linfatica per i quali è stato unanimemente riconosciuto che la selezione dei pazienti candidati ad un successo terapeutico deve essere molto selettiva e, per certi versi, ancora da approfondire in considerazione dell’elevata incidenza dei casi con mancata risposta clinica all’intervento stesso, indipendentemente dalla tecnica adoperata. Per il trattamento fisico si è nuovamente insistito sulla necessità di un approccio globale al paziente con l’utilizzo delle varie metodiche manuali e meccaniche (incluso il Linfotaping che, per la prima volta viene citato nella nuova versione del Consensus Document che è di prossima pubblicazione).

Si è discusso anche circa l’opportunità di lasciare nella stadiazione clinica lo stadio ‘preclinico’; qualcuno ha osservato che tale stadio non è sinonimo di ‘malattia’. La nostra replica (che ha consentito di mantenerlo) ha riaffermato che il paziente con potenziale rischio evolutivo verso la forma conclamata (sia per le forme primarie che secondarie) deve rispettare delle norme di vita per la prevenzione primaria ben diverse da un soggetto sano: e questo è un problema di salute!

 

Foto di Gruppo ad Iguazu al termine della sessione plenaria sull’aggiornamento del Consensus Document

La sera della prima giornata, riuniti presso una sede istituzionale nel Centro di Buenos Aires, si è svolta una cerimonia inaugurale cui hanno partecipato i due presidenti del Congresso (Miguel Amore e Christobal Papendieck, lo scrivente in qualità di Presidente ISL ed il Ministro della Salute Argentino che si è congratulato per l’importante iniziativa scientifica.

Immagini Riunione Consensus Document

Una sessione è stata interamente dedicata al Lipedema (moderata dallo scrivente e dalla collega spagnola Isabel Forner Cordero). Lo stato delle conoscenze sta evolvendo rapidamente in questo settore e la stessa stadiazione si va arricchendo di aspetti nuovi, non considerati finora, che tengono conto anche della elasticità tissutale, più o meno elevata e che corrisponde a differenti quadri clinici ed a differenti evoluzioni cliniche, con presumibili differenti approcci terapeutici. Di qui l’inizio degli studi anche di questi aspetti mediante l’utilizzo della Scala di Beighton (comunemente impiegata per testare l’ipermobilità della Sindrome di Ehlers Danlos). Nei comitati esecutivi e nell’Assemblea Generale si è discusso di varie tematiche organizzative e si è finalmente approvata la ‘scaletta’ dei prossimi Congressi Mondiali: ad Atene nel 2021 (Presidente Evangelos Dimakakos), a Torino nel 2023 (Presidenti Campisi Corradino e Corrado Cesare), ad Istambul nel 2025 (Presidente Pinar Borman).

 

Report Congresso della Società Turca di Linfologia – Instanbul Ottobre 2019

Ed è stato un vero piacere constatare proprio ad Istanbul, nel primo giorno del I Congresso della Società Turca di Linfologia, una grande partecipazione di colleghi (medici, fisioterapisti ed infermieri) che, provenendo da ogni parte di questo grande Paese (e per l’occasione con il rientro dall’estero anche di alcuni studiosi turchi che vivono ed operano in vari Paesi nel Mondo) hanno attivamente preso parte ai lavori. Questi sono iniziati con le presentazioni di alcuni ospiti stranieri: Szuba, dalla Polonia, sugli accertamenti diagnostici dando un ampio risalto agli aspetti clinici; Belgrado, dal Belgio, che ha fatto il punto sull’utilizzo della video-fluoroscopia; Keeley, dalla Gran Bretagna, che ha ancora una volta sottolineato che l’edema bilaterale e simmetrico dell’anziano, molto improntabile, deve far indagare il clinico nel senso dell’insufficienza cardiaca di tipo diastolico (da studiare in questi casi, fra gli altri, il valore del PRO-BNP); Dimakakos dalla Grecia che ha evidenziato il ruolo importante del Linfodrenaggio manuale, specialmente se le localizzazioni anatomiche sono particolari per sede e con la raccomandazione che sia eseguito da personale sanitario esperto e specificamente formato e, lo scrivente che ha presentato casi clinici complessi che, necessariamente, richiedono un approccio multidisciplinare e, sovente, l’ospedalizzazione.

 

Si sono poi susseguiti medici e fisioterapisti locali che hanno presentato loro interessanti esperienza e la prima giornata si è chiusa con una interessante tavola rotonda sulla mastectomizzata con grosso braccio cui hanno partecipato chirurghi, psicologi, riabilitatori, angiologi, internisti ed oncologi le cui conclusioni hanno puntualizzato come, per il miglior risultato clinico ottenibile dalla paziente, sia bacessario lavorare veramente in équipe con una più stretta collaborazione ed attenzione reciproca tra chi opera in maniera demolitiva e chi riabilita con le tecniche possibili.

Impegni di lavoro mi hanno fisicamente impedito di poter proseguire nelle giornate successive; ma nella prima: bella esperienza.


Report V Congresso Nazionale ITALF
– Napoli,  Ottobre 2019

E siamo quindi arrivati al V Congresso Nazionale ITALF di Napoli ove sono intervenuti circa 400 partecipanti in una due giorni veramente intensa e ricca di nuovi spunti. La prima giornata si è aperta con i vari saluti e con gli interventi delle autorità, tra cui l’On. Pasqua, membro dell’Assemblea Regionale Siciliana che ha ricordato come la sua forte azione sia esitata nella creazione di un Centro di riferimento regionale sui Linfedemi che sta partendo a Noto. Lo scrivente ha letto un messaggio della Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, onorevole Lorefice, che ha augurato buon lavoro garantendo massimo sostegno da parte sua alle iniziative dell’Associazione.

Lo scrivente ha iniziato i lavori con una presentazione sullo stato dell’arte dell’assistenza in Italia ai pazienti con Linfedema in cui, accanto a situazioni di ‘eccellenza’ come ormai possono essere definite realtà come ‘Villa Regina’ di Arco di Trento (con posti letto di riabilitazione dedicati e la cui attività è stata illustrata in interventi successivi dai colleghi Gobbetti e Caneri) o come il costituendo Reparto dell’Ospedale di Noto, si alternano realtà intermedie (alcuni DH dedicati e molti Centri ex articolo 26 con unità operative specificamente dedicate) e, purtroppo, vaste zone di territorio che indipendentemente dalla ‘Latitudine’ offrono scarsi ed inesaustivi servizi ai pazienti sia con forme primarie che secondarie.

Si sono quindi alternate relazioni sugli accertamenti diagnostici clinici e strumentali (tra cui i test genetici, sempre validi ed in via di sempre maggior definizione delle singole indicazioni prescrittive, e, gli ulteriori studi di anatomia ed istologia, magistralmente ricordati, in video-conferenza, da Fulcheri).

E’ stata quindi la volta delle associazioni dei malati, prima fra tutte SOS Linfedema, che nella figura del Presidente ha ribadito con forza il ruolo svolto a favore dei malati e l’enorme sforzo profuso per un controllo continuo e costante sullo stato dell’attuazione, a livello dei singoli territori, delle linee di indirizzo ministeriali firmate in Conferenza Stato-Regioni il 15 Settembre 2016 (fa paura digitare queste cifre se si pensa al tempo già trascorso da allora e di quanto, specialmente certe Regioni avrebbero dovuto realizzare ed ancora non lo hanno fatto per via della incapacità organizzativa da parte degli organismi tecnici preposti, oltre che dalla scarsa volontà di molte Strutture riabilitative che sarebbero idonee a dare le giuste risposte ai malati ma non appaiono interessate a farlo per ‘ritardo’ o, addirittura ‘avversione’ culturale verso questo tipo di assistenza specifica (come se i pazienti con Linfedema fossero, nonostante le linee di indirizzo ministeriali e le circolari INPS, abbiano ribadito il contrario, di serie B o serie C).

Alcuni pazienti hanno raccontato le loro ‘scandalose’ esperienze nel vedersi ‘scaricare’ da un Centro di riferimento all’altro, molti dei quali gestiti da operatori clinici con dubbia e consolidata esperienza specifica come sarebbe logicamente (e non politicamente) richiesto. Erano presenti e sono intervenuti anche alcuni Responsabili ‘Certificatori’ della malattia rara (Roccatello per la Regione Piemonte, Limongelli per la Regione Campania, Fiaschi per la Regione Toscana,  Rizzi per la Regione Lombardia, Greco per la Regione Puglia, Zolesio per la Regione Sardegna), rispondendo (in alcuni casi con imbarazzo) a pressanti domande da parte del pubblico.

Nel pomeriggio del primo giorno (i lavori si sono conclusi alle ore 20.40!) si sono alternate le esperienze chirurgiche (Campisi, Boccardo, Gentileschi, Macciò, Eretta), quelle del trattamento conservativo (Corda, Mander, Cestari, Ricci, e moltissime realtà territoriali) nei vari setting assistenziali, e testimonianze di esperienze specifiche di pazienti con giudizi individuali variabili in funzione del risultato clinico conseguito e mantenuto nel tempo. Anche al termine di questa sessione si è ancora una volta sottolineato (come in Argentina e come in Turchia) che la patologia è cronica e che non sembra corretto proporre questa o quella terapia specifica come quella risolutrice dovendo il paziente, in realtà, gestire la sua condizione nel migliore dei modi ma lungo la sua vita. Soprattutto per le indicazioni chirurgiche si è ribadita la necessità di approfondire i criteri selettivi di scelta dei pazienti candidati a sicuro risultato positivo di miglioramento clinico, rispetto a quelli non candidabili. Su questo tema si dovrà lavorare ancora molto nei prossimi anni. Nel secondo giorno si sono succedute due sessioni interessanti: la prima dedicata al Lipedema per cui i singoli quadri clinici iniziano a definirsi in maniera più netta e contribuiscono a meglio stadiare e, conseguentemente, trattare la malattia. Il trattamento conservati vo è riservato ai primi stadi e comporta un miglioramento di alcuni aspetti legati alla patologia (soprattutto il dolore). Negli stadi più evoluti, come ricordato dai chirurghi Labschies di Berlino, Bruno e Vaia di Roma e Greco di Brescia, la Liposuzione , con le tecniche più all’avanguardia, costituisce il rimedio più radicale e più duraturo nel tempo con maggiore soddisfazione del malato. Lo riferiscono anche alcune pazienti e le Associazioni delle malate, tar cui la LIO, presenti ed intervenute con il taglio ‘sociale’ che appariva doveroso. La risposta alle giuste richieste delle malate speriamo che arrivi presto da Ginevra con l’inserimento della malattia tra quelle riconosciute dall’OMS, obiettivo per il quale si sta alacremente lavorando attualmente.

La giornata ed il Congresso, svoltisi nella meravigliosa cornice del Complesso Museale di Donna Regina, si sono conclusi con una Tavola rotonda (moderata dai professori Gimigliano e De Francisci) cui hanno partecipato con le novità delle aziende, quelle normative locali e con proposte operative e di sinergia, sia operatori sanitari che pazienti che associazioni di volontariato. Un’ultima sessione è stata dedicata agli strumenti operativi (drenaggio meccanico con rullo computerizzato operatore-dipendente) ed ai farmaci ed ai fitoterapici che spesso si riveano utili almeno nel lenire la sintomatologia parestesica e disestesica dei pazienti, almeno nei primi stadi clinici.

Complimenti ad Angela Piantadosi per l’ottima organizzazione dell’evento, sia dal punto di vista scientifico che logistico. Ci ricorderemo di queste giornate conservandone un bellissimo ricordo anche per la non faicle atmosfera serena che ha saputo instaurare e che ha pervaso l’intera manifestazione.

Appuntamento all’anno prossimo, nelle Langhe, con il Dr. Giancarlo Rando che già sta scaldando i motori per un prossimo aggiornamento dei singoli ‘stati dell’arte’ che si stanno realizzando per il grande movimento di opinione nei confronti di tali patologie che l’ITALF continua a contribuire  ad alimentare ed accrescere mantenendo fede al fine per cui è stata creata l’Associazione.

Non posso non concludere con un pensiero a Massimo Favini, uno dei soci fondatori dell’associazione che ci ha prematuramente lasciato soli in questo cammino. Abbiamo voluto ricordarlo, come meritava, da galantuomo illuminato che era.

A lui, dal prossimo anno, l’Associazione dedicherà un premio per il miglior lavoro scientifico presentato in sede Congressuale.

 

 

Sandro Michelini

IL DOLORE ACUTO E CRONICO NEI PAZIENTI AFFETTI DA LIPEDEMA E DA LINFEDEMA

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Il Presidio di Riabilitazione
“A. Quarto di Palo e Mons. G. Di Donna” dei PP. Trinitari di Andria

ORGANIZZA:  corso di formazione accreditato ECM

IL DOLORE ACUTO E CRONICO NEI PAZIENTI AFFETTI DA

LIPEDEMA E DA LINFEDEMA PRIMARIO E SECONDARIO:

dalla diagnosi al trattamento riabilitativo

 Docenti

Maggiori informazioni e la scheda per la iscrizione sul sito dei TRINITARI

Corso di riabilitazione flebolinfologica a Siracusa

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Regione Siciliana-Azienda Sanitaria Provinciale Siracusa in collaborazione con Sos Linfedema Onlus e Italf Onlus che ne curerà la docenza, corso di riabilitazione flebolinfologica dedicato a personale sanitario interno.

Sala conferenze ospedale Rizza Siracusa nei giorni 12-13-14 settembre 2019.

Primo evento nazionale post linee di indirizzo ministeriali sul linfedema e DPCM riordino e aggiornamento Lea.

Si ringraziano:

  • l’on Giorgio Pasqua,
  • l’assessore regionale alla salute Razza,
  • la VI commissione Ars,
  • il dr.Ficarra direttore generale Asp Siracusa

LEGGI/SCARICA LA BROCHURE DEL CORSO

ASP Siracusa. A Noto nasce il centro provinciale per il trattamento del Linfedema

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RIPRENDIAMO DA SIRACUSALIVE.

 

La Direzione generale dell’Asp di Siracusa ha in corso di attivazione all’ospedale Trigona di Noto, nel reparto di Riabilitazione, un Centro provinciale per il trattamento del linfedema con medici fisiatri e terapisti della riabilitazione che da domani e per tre giorni all’ospedale Rizza di Siracusa parteciperanno ad un corso di alta specializzazione tenuto dal professore Sandro Michelini presidente della Società internazionale di Linfologia.

Il Corso di formazione intensivo teorico-pratico di riabilitazione flebolinfologica, organizzato dall’Unità operativa Formazione permanente dell’Asp di Siracusa di cui è responsabile Maria Rita Venusino, sotto l’egida dell’Associazione scientifica ITALF, in collaborazione con l’Associazione SOS onlus Linfedema, è destinato a medici fisiatri e terapisti della riabilitazione per l’attivazione, con destinazione di posti letto all’interno del reparto di Riabilitazione del presidio ospedaliero Trigona di Noto, di un Centro provinciale per il trattamento del linfedema primario e secondario negli stadi clinici evoluti, primo del genere in Sicilia.

“L’obiettivo dell’Azienda – sottolinea il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra – grazie alla determinazione dell’assessore regionale della Salute Ruggero Razza e alla volontà del presidente di SOS Linfedema Onlus Francesco Forestiere che ha fortemente voluto assieme a noi l’attivazione di un importante servizio del genere in Sicilia, è garantire una assistenza adeguata e di qualità ai pazienti provenienti anche da altre province con patologia linfedematosa o con patologie correlate al sistema linfatico e costituire percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali ben definiti rendendo attrattivo a livello regionale l’ospedale di Noto all’interno del quale nel reparto di Riabilitazione abbiamo reso disponibili posti letto per accogliere pazienti con questa patologia che necessitano di ricovero. Ringrazio il professore Michelini e i suoi collaboratori per essersi messo a disposizione dell’Azienda fornendo una altissima specializzazione al personale sanitario dedicato”.

Docente del percorso formativo, previsto nelle tre giornate, con inizio giovedì 12 settembre alle ore 9 nella sala conferenze dell’ospedale Rizza di Viale Epipoli, è infatti l’esperto di fama internazionale professore Sandro Michelini già presidente della Società Europea di Linfologia ed attuale presidente dell’International Society of Lymphology e dell’ITALF (Italian Linfedema Framework) collaborato dai terapisti della Riabilitazione Alessandro Failla e Fabio Romaldini dell’ospedale di Riabilitazione S. Giovanni Battista S.M.O.M. di Roma.

Il professore Michelini, tra l’altro, ha coordinato i lavori di una apposita commissione ministeriale dedicata, che dal 2006 al 2016 ha lavorato per raggiungere il risultato della firma il 15/09/2016 di un documento finale sulle linee di indirizzo sui Linfedemi e patologie correlate siglato dalla Conferenza Stato-Regioni recepito recentemente dall’Assessorato della Salute della Regione Siciliana con Decreto n. 1648 del 30/07/2019.

Appello del Presidente dell’International Society of Lymphology prof Sandro Michelini ai principali produttori mondiali di tutor

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Oggetto : Costi dei materiali di bendaggio e indumento elastico.

Spett.li Aziende,
come presidente della International Society of Lymphology mi rivolgo a voi, a nome dei pazienti con linfedema primario e secondario, in modo che voi possiate, entro i limiti consentiti e secondo la vostra sostenibilità economica e finanziaria, ridurre i costi dei materiali di cui questa popolazione di pazienti ha bisogno.
Come ben sapete dai dati ufficiali dell’OMS ci sono circa 300.000.000 di casi di linfedema
In tutto il mondo; e soprattutto le forme secondarie con patologia oncologica; queste forme stanno aumentando progressivamente di numero in quanto il tumore è diventato una malattia “di massa” (specialmente in alcune popolazioni) ma, anche e fortunatamente “una malattia cronica”, a causa della diagnosi precoce e di un numero maggiore di possibili trattamenti efficaci di oggi rispetto agli anni scorsi  (con tutte le conseguenze che ciò comporta per le conseguenze a lungo termine, prima di tutto il linfedema secondario).

Il Documento di Consenso della International Society of Lymphology sottolinea come per il
trattamento d’attacco e quello per il mantenimento dei risultati nel tempo (al fine di consentire un accettabile qualità della vita) sia molto importante  il trattamento elastocompressivo e l’uso (in modo quotidiano) degli indumenti contenitivi.

In alcuni Paesi, i sistemi sanitari nazionali hanno ottenuto riconoscimenti che consentono un rimborso da parte dello stato di questi materiali, ma in molte altre situazioni i costi sono interamente a carico del cittadino / paziente che è costretto a fare sacrifici importanti per controllare una malattia cronica, paziente che è spesso non è in grado di sostenere  in relazione al proprio “tenore di vita”.

Per questi motivi, vi invito a considerare queste osservazioni con un senso etico e, nel
rispetto delle regole del libero mercato,  prevedere una possibile revisione dei costi finali dei prodotti per consentire a un pubblico più ampio (ma ugualmente bisognoso) di accedere alle cure di cui hanno bisogno.


Sono sicuro di una benevola considerazione di questo e vi ringrazio anticipatamente e rimango a Vostra disposizione per qualsiasi chiarimento / suggerimento.


Distinti saluti
Dr. Sandro Michelini
Presidente ISL

Segue il testo originale in inglese

Vivere e Partecipare con il Linfedema (EBOOK)

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A tutti gli interessati proponiamo la versione multimediale del libro  appena pubblicato dalle due associazioni SOSLinfedema Onlus e ITALF Onlus e dal titolo: “Vivere e Partecipare con il Linfedema“.

Nella pubblicazione i comitati scientifici delle due associazioni hanno raccolto una agevole ma completa panoramica sulla Patologia Linfedema dal punto di vista eziologico, terapeutico ed anche politico assistenzialistico.

In particolare sono riportate le Linee di Indirizzo su Linfedema e patologie del sistema linfatico, il riconoscimento da parte dello Stato Italiano come patologia ed il suo inserimento nei LEA (con l’Estratto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – 12 gennaio 2017)  ed una presentazione  della valutazione del Linfedema in ambito previdenziale ed assistenziale arricchita dell’ Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

L’Ebook si può leggere al computer APRENDO/SCARICANDO IL PDF ALL’INDIRIZZO:

https://www.soslinfedema.it/ebook/Vivere_E_Partecipare_Con_il_LInfedema

 

 

Un Corso con Fondi Europei e Regionali al Centro Armonia di Latina: un esempio di formazione ‘all inclusive’

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E’ terminato il Corso presso il Centro di Riabilitazione ‘Armonia’ di Latina, di proprietà del Gruppo GIOMI, dedicato alla formazione del personale in servizio presso la Struttura.

Su iniziativa dell’Ing. Carmela Parisi (Responsabile della formazione) e su proposta del dr. Giovanni Zelano, Consulente della struttura e del Gruppo, si è realizzato un Corso di formazione dedicato ai pazienti con patologie linfatiche ed allargato a molti aspetti che si intersecano con la patologia linfatica stessa (arteriopatie, flebopatie, Sindromi dell’egresso toracico e Sindromi acro-asfittiche), della durata di ben 120 ore, di cui molte di pratica clinica e di confronto.

L’iniziativa, specificamente mirata alla formazione del personale fisiokinesiterapico e medico impegnato in questo settore della riabilitazione, è nata proprio dall’esigenza di rispondere, con un livello qualitativo adeguato ed aggiornato secondo le linee guida nazionali ed internazionali, all’aumento crescente della richiesta di prestazioni, soprattutto in relazione al Linfedema secondario nel paziente oncologico.

A presentazioni teoriche che hanno interessato richiami anatomici e fisiopatologici dei principali ambiti delle vasculopatie, i dati epidemiologici,  gli aspetti diagnostici, clinici e strumentali, ed i principi di terapia integrata, si sono succedute dimostrazioni pratiche delle singole tecniche riabilitative, manuali e meccaniche.

Gli operatori, continuamente osservati e corretti nelle manovre manuali si sono esercitati, previe dimostrazioni, in sedute di Linfodrenaggio manuale, eseguito simulando casi interessanti gli arti inferiori, gli arti superiori, il volto, i genitali, ed anche casi complessi che coinvolgevano più regioni corporee (bimastectomizzata, linfedemi dei 4 arti etc.).

Al drenaggio manuale sono seguite le varie tecniche di bendaggio, con i vari materiali disponibili (anche per i materiali da sotto-bendaggio) per il confezionamento dello stesso, simulando bendaggi in pazienti ‘validi’, ‘meno validi’ ed ‘allettati’.

E’ seguito il Linfotaping con le varie possibilità applicative, anche in zone anatomiche difficilmente approcciabili con le altre tecniche (ad esempio regione sovrapubica).

Uno spazio è stato anche dedicato al massaggio connettivale, nelle sue varie possibilità applicative sia per patologie interessanti l’arto superiore che per l’arto inferiore.

Nelle varie giornate si sono sussegguite anche le esperienze riportate e discusse collegialmente dei pazienti in carico presso il Centro. E’ stata un’occasione per approfondire alcuni aspetti legati alla ‘presa in carico’ del paziente ed alla gestione nel tempo con una discussione continua dei casi clinici al fine di un progressivo costante miglioramento del loro quadro clinico.

Utile anche il confronto con la componente medica del Centro che ha evidenziato come l’Ex articolo 26 rappresenti un caposaldo insostituibile per la gestione nel tempo del Linfedema primario e secondario sul territorio, seppur arduo da gestire in funzione della distribuzione ‘oraria’ dei trattamenti che, a volte, richiederebbero spazi temporali più ‘dilatati’, incompatibili con l’organizzazione generale del servizio. Ciononostante il lavoro di équipe nella formulazione del progetto riabilitativo e nella sua progressiva revisione/aggiornamento, garantiscono sempre un adeguato ‘outcome’ del paziente fino alla prescrizione dell’indumento elastico definitivo, tema quest’ultimo, ampiamente discusso nei vari aspetti pratici e clinici. Una criticità nelle normative attuali (che coinvolgono anche i pazienti affidati ai DH ed alle degenze riabilitative dedicate alla patologia linfatica) sta proprio nell’impossibilità di una prescrizione valida ai fini della fornitura da parte del Sistema Sanitario Nazionale dell’indumento elastico definitivo al paziente. E’ paradossale, infatti, che l’Istituzione affida al Centro specialistico privato-convenzionato con il SSN un paziente per le cure ma non lo abiliti alla prescrizione dell’indumento elastico che costituisce la naturale conclusione del progetto riabilitativo. Risultato finale è che il paziente corre il rischio di vedersi fissare una visita fisiatrica in Centro pubblico (semplicemente per la prescrizione dell’indumento elastico definitivo) dopo 20-30-40 giorni dal termine del progetto riabilitativo con l’elevato rischio di mettere a repentaglio il risultato clinico finale, dopo lo sforzo assistenziale specifico fornito dal ciclo di trattamento (ancor più assurdo è che quando il paziente va in un Centro estero ‘privato-convenzionato’ la stessa ASL fornisce allo stesso anche gli indumenti elastici prescritti dallo specialista ‘privato-convenzionato’ del Centro che lo ha trattato). Incongruenze, tra le tante, che dobbiamo tentare di correggere in tutto il Sistema delle reti regionali e nazionale.

Il Corso si è concluso con una prova a quiz a risposta multipla (300 domande su tutto il programma) con una prova pratica finale individuale in cui il singolo operatore ha dovuto simulare il trattamento di un caso clinico proposto.

Un grazie per l’esperienza molto onerosa ma anche di grande soddisfazione che ha impegnato (con grande interesse, durante tutte le sessioni, da parte degli operatori del Centro) sia lo scrivente che i suoi collaboratori. Formare vuole dire trasmettere la propria esperienza ed è fondamentale per migliorare sé stessi e gli altri (ogni occasione in questo senso viene colta per aggiornamenti e sempre nuove acquisizioni sui programmi proposti) al fine di assicurare una adeguata qualità nelle cure, presupposto fondamentale per il continuo miglioramento dei servizi sanitari offerti.

Sandro Michelini

 

Latina 3 Agosto 2019

Report del IX Congresso dell’International Lymphoedema Framework Chicago 13-15 Giugno 2019.

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Sempre vivo e frequentato l’ambiente dell’ILF (International Lymphoedema Framework) ed occasione di confronto e di numerosi ‘spunti’ per approfondire le conoscenze dei singoli ed i filoni di ricerca. A Chicago, con il Patrocinio dell’Associazione Americana Linfedema ’Americam Lymphoedema Framework Project’, ci siamo ritrovati con alcuni dei ‘compagni di viaggio’ con cui ci confrontiamo periodicamente  buttiamo giù gli aggiornamenti delle linee guida continuamente aggiornate.

A questo proposito ho raccomandato personalmente a Mikael Bernas di seguire con accuratezza la Sessione speciale da me richiesta nel post-Congress di Buenos Aires, che si terrà ad Iguazu il 27 Settembre prossimo (gli ho preannunciato una serie di proposte italiane, a proposito delle quali sono ben graditi eventuali suggerimenti da parte di chi legge). Christine Moffat ha aperto i lavori ricordando il grande lavoro portato avanti per la raccolta dei dati epidemiologici del Limprint, a cui hanno partecipato 12 Framework nazionali, tra cui il nostro. I dati hanno riguardato oltre 13.000 pazienti. Di questi, oltre 1.600 sono stati censiti dall’ITALF (secondo Paese dopo la Gran Bretagna).

 

 

 

 

 

 

 

I risultati, pubblicati con una serie molto articolata dei dati in più articoli, sono stati pubblicati su un numero speciale di ‘Lymphology Researches and Biology’ di cui cercheremo di fornire sui siti copia integrale. Altra serie di dati  che si sta raccogliendo è relativa ai sistemi di rilevazione delle misurazioni dell’edema periferico, nelle sue varie espressioni. In una apposita sessione dedicata sono stati illustrati i dati raccolti su questi aspetti in un recente studio condotto dai Framework ed esteso a 61 nazioni complessive. Nello studio sono stati intervistati 8005 soggetti (320 in Italia), cui cui circa il 50% pazienti e l’altro 50% rappresentato da operatori sanitari o da operatori delle industrie del settore. E’ emerso che l’aspetto più saliente che interessava gli intervistati era la variazione di volume, seguito dalla variazione del dolore, della qualità della vita percepita e dalla capacità funzionale (migliorata dopo il trattamento). Rappresentanti dei singoli Framework (per l’Italia Marina Cestari) hanno quindi esposto i dati delle risultanze delle singole esperienze. Dalla discussione è emerso che, purtroppo, ancora oggi uno degli ostacoli più diffusi a livello mondiali per i pazienti con linfedema è lo scarso riconoscimento ottenuto dai pazienti nei singoli Paesi. Anzi, a questo proposito, Christine Moffat ha pubblicamente elogiato il lavoro che si sta svolgendo in Italia a favore dei pazienti con l’azione di stimolo costante nei confronti delle Istituzioni (diremmo anche di vigilanza) e con l’ottenimento degli importanti riconoscimenti normativi che rappresentano il presupposto per un migliore servizio complessivo da parte del SSN.

Mikael Bernas, in una sua lettura, ha ricordato quali siano tutti i mezzi diagnostici (clinici e strumentali) che consentono la diagnosi; Rockson, con cui ho avuto modo personalmente di scambiare opinioni circa il trattamento farmacologico, ha sottolineato, ancora una volta, come il Ketoprofene (200 mg/die) protratto per circa sei mesi (eventualmente con copertura con gastroprotettore per i soggetti sensibili) migliori sostanzialmente il quadro clinico (il Linfedema, sia primario che secondario, per definizione costituisce la sede di una flogosi cronica, almeno sterile, come ricorda sempre Ethel Foldi).  Kristiana Gordon, della Scuola del Prof. Mortimer del Saint George Hospital di Londra, ha presentato gli aspetti genetici correlati alle varie forme di Linfedema primario e sindromico. Paula Stewart ha fatto quindi un excursus sui principi dietetici che debbono ispirare il paziente con Linfedema e Lipedema, sottolineando come debba essere limitata l’assunzione dei carboidrati ma anche demolendo, per i pazienti con Lipedema, il mito della dieta chetogenica che, nella sua esperienza, è fortemente a rischio per la salute delle pazienti.

Si sono quindi succedute le varie sessioni dedicate a singoli argomenti: Diagnosi e monitoraggio, Trattamento conservativo, Ricerche psico-sociali e qualitative, Presa in cura del paziente, Outcome e misurazioni, Linfedema e Lipedema, Chirurgia, Scienza di base e Biologia, Approcci innovativi e promettenti, Riduzione del rischio, Linfedema pediatrico.

In particolare abbiamo presentato una nuov stadiazione del Lipedema (4 stadi) basata su considerazioni cliniche, ecografiche, Linfoscintigrafiche e tonometriche basate sulla considerazione che negli stadi più avanzati, come noto, coesiste una linfostasi consensuale al Lipedema ma anche che esistono dei tessuti con Lipedema particolarmente morbidi ed elastici (vedi il Lipedema della S. di Ehler Danlos) ed altri in cui la consistenza tissutale risulta più o meno aumentata. Sulla chirurgia abbiamo presentato una casistica aumentata (225 pazienti sottoposti a trattamenti di vario tipo) evidenziando come le aspettative medie di pazienti sottoposti a chirurgia sui risultati finali erano marcatamente più disattese rispetto al gruppo di controllo che era stato sottoposto al solo trattamento fisico (con le dovute eccezioni). Per la genetica abbiamo presentato il primo caso descritto in Letteratura di Linfedema primario da mutazione del Gene CELRS1 (finora erano stati descritti solo casi di sesso femminile) ed abbiamo anche sottolineato che l’incidenza del Linfedema da mutazione di questo gene è particolarmente frequente e tale da eguagliare l’incidenza dei due genei finora più conosciuti come il VEGFR3 ed il FOXC2. Importanti sono sempre gli studi collegati dei familiari, anche ai fini della prevenzione primaria. Interessante la proposta della collega svizzera  Valentina Triacca che ha dimostrato come l’applicazione di un tubo di silicone impiantato nell’arto con linfedema e collegato conuna pompa che scarica, per aspirazione, i fluidi raccolti in una cavita sierosa (ove affonda l’estremità distale del tubo stesso), a livello sperimentale sembra dare risultati degni di considerazione. Utile, dal punto di vista diagnostico e della misurazione dell’outcome del paziente la Bioimpedenza che con le sue modificazioni evidenzia nei controlli la diminuzione dei fluidi tissutali sia negli stadi clinici avanzati che in quelli iniziali (importanze della diagnosi precoce nei soggetti a rischio).

Appuntamento finale a Copenaghen per l’Ottobre 2020 ove proseguiranno i confronti, sempre più serrati ed ove, anche su nostra proposta, verrà riservata una sessione apposita in sede congressuale dedicata alle attività svolte ed in programma dai singoli Framework nazionali regolarmente costituitisi.

Sandro Michelini

Chicago 16 Giugno 2019