Anche quest’anno l’interesse per l’argomento ha coinvolto operatori trans-frontalieri, provenienti dalla Svizzera, desiderosi di approfondire queste tematiche sempre meglio individuate e considerate dai sistemi sanitari pubblici e privati. Inspiegabilmente, infatti, ancora oggi, anche nelle Regioni del Nord (da cui provenivano essenzialmente i corsisti) ed in alcune realtà operative svizzere, il Linfodrenaggio manuale, in molti casi, costituisce l’unico presidio terapeutico utilizzato nel trattamento fisico degli edemi periferici da causa vascolare. Fisiokinesis, con la sua organizzazione didattica capillare, contribuisce da tempo, organizzando Corsi formativi specifici, a riempire delle lacune culturali e scientifiche che la preparazione di base universitaria lascia nei molti operatori (medici, fisioterapisti ed infermieri) che conseguono il diploma di Laurea nella rispettiva disciplina.
Così presso l’Istituto Superiore di Osteopatia, in zona Sesto San Giovanni, distribuendo il lavoro su due ‘fine settimana’ (6 giorni complessivi) sono stati descritti e discussi i più importanti argomenti riguardanti le patologie vascolari periferiche con particolare riguardo ai linfedemi primari e secondari ed alle flebopatie più incidenti nella popolazione e più invalidanti.
Dai presupposti teorici che conducono ai singoli quadri clinici, alla descrizione degli stessi, all’analisi degli aspetti diagnostici, clinici e strumentali, alle varie opportunità di trattamento, sono state descritte le varie tecniche di drenaggio, manuali e meccaniche, che debbono essere impiegate sinergicamente e contemporaneamente secondo l’orientamento delle principali line guida nazionali ed internazionali, sia in caso di Linfedema primario e/o secondario, che in caso di patologia venosa disabilitante (Ulcera flebostatica, Varicoflebite, flebotrombosi e sindrome post-flebitica).
Il particolare interesse dei partecipanti ha reso ancor più vivo l’incontro proprio per l’interazione costante tra docenti e discenti che ha contribuito ad approfondire molti quesiti di complessa soluzione e di interesse professionale molto frequente.
L’elemento clou del Corso è, come al solito, stato rappresentato dalla diagnosi differenziale dei vari edemi periferici con netta distinzione tra quelli determinati da ‘cause sistemiche’ e quelli legati a deficit locali di trasporto venoso e/o linfatico. L’insistere sulle differenze degli aspetti clinici differenziati consente un ‘management’ più sicuro del malato che, ovviamente, si avvale del trattamento più etiologico (che non è sempre scontato, in questo ambito, sia necessariamente fisico riabilitativo).
Le indicazioni al trattamento fisico, a quello farmacologico e, quando indicato, a quello chirurgico si basano sempre su una serie di osservazioni cliniche e strumentali che orientano verso la diagnosi corretta e verso il conseguente corretto trattamento.
Non sono mancati i momenti di confronti su casi clinici incontrati dai partecipanti nel loro operato quotidiano e ciò ha consentito di approfondire, in tempo reale ed ‘alla carta’, le considerazioni che conducono dall’analisi dei dati alla formulazione del singolo percorso diagnostico-terapeutico assistenziale. L’attenzione è stata posta, con particolare riguardo, anche ai casi di ‘dubbia interpretazione’ clinica. Si è insistito sul concetto che, a volte, l’edema di un distretto corporeo può essere sintomatico di altre patologie intrinseche (Leucemie/Linfomi o metastasi linfondali da tumori primitivi) od estrinseche al sistema linfatico stesso (compressioni da masse tumorali, benigne o maligne, che dall’esterno comprimano le strutture vascolari linfatiche provocandone un forte rallentamento o, addirittura, un arresto della funzione con conseguente arresto nella progressione dei fluidi linfatici stessi). Proiettando alcuni casi clinici questi concetti sono stati ben esplicitati con la considerazione finale che, in certe circostanze, un trattamento fisico decongestivo, oltre che tardare la corretta diagnosi, può addirittura rivelarsi un fattore peggiorativo del quadro clinico stesso
Nelle esercitazioni pratiche di drenaggio manuale (linfatico, nei vari distretti corporei, per caso semplici o complessi, e venoso per gli arti inferiori), di bendaggio (con l’utilizzo dei vari materiali e con l’indicazione alla scelta degli stessi, in funzione del caso clinico osservato, ed alla tecnica specifica di confezionamento del bendaggio stesso in funzione del tipo di paziente considerato) e di kinesiterapia sotto bendaggio si è, tecnica per tecnica, sistematicamente provveduto alla verifica e correzione individuale dell’operato dei singoli con lo scopo ultimo che, uscendo dalla sei giorni, il partecipante, in maniera molto pragmatica, oltre al patrimonio culturale specifico acquisito sui principi di fisiopatologia, diagnosi e terapia, possa essere in grado di gestire pienamente ed autonomamente il singolo caso clinico che gli si presenti nel suo fare professionale.
Questa formula efficace e vincente fa di ‘Fisiokinesis’ uno dei Provider più accorti nel settore della formazione professionale permettendo ai partecipanti di venire in possesso di un bagaglio culturale sicuramente ed immediatamente ‘spendibile’ a favore dei malati, nel proprio operato quotidiano, con il buon livello qualitativo oggi, più che mai, richiesto.
Dr. Sandro Michelini
Milano 9 Febbraio 2020